C'era una volta Chiambretti che a fine anni Ottanta- inizio Novanta nei prepartita del Torino deliziava i tifosi granata con un pallone immaginario orchestrando azioni di gioco surreali che si concludevano immancabilmente con gol immaginari accolti col sorriso sulle labbra e un boato di gioia dai tifosi che assiepavano la Curva Maratona e tutto il resto dello stadio. Tempi remoti, ormai lontani una quarantina d'anni, tempi in cui annoverare un tifoso "vip" tra le fila dei sostenitori granata non era comune ed era motivo di vanto perché portava il nome del Torino in ambiti come il mondo dello spettacolo o della politica dove la maggior parte dei personaggi tifava per la Juve, le milanesi o le romane.
Il granata dalla porta accanto
Da Grasso a Ghione, cosa succede ai tifosi vip del Toro?
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Il Torino, al di là del forte amore dei torinesi e dei piemontesi anche per motivi di radicamento territoriale, ha sempre avuto anche tantissimi tifosi nel resto d'Italia, tifosi che io definisco "speciali" perché scegliendo la nostra fede sfuggivano alla logica della squadra "facile" da tifare, cioè quella squadra, tipo quelle che ho citato sopra, che ti garantiva risultati sportivi altisonanti ed un'ampia visibilità su giornali e carta stampata. Il Torino invece, pur essendo una delle società italiane che più ha fatto la storia del calcio in Italia, ha, sì, sempre goduto di forte simpatia da parte di tutti gli sportivi del nostro Paese, ma non ha mai goduto di grande attenzione mediatica, né di particolare rilevanza all'interno dei palazzi di potere. Ecco quindi che in questo quadro di un club amato dai suoi tifosi sparsi in tutta Italia, rispettato dalla maggioranza dei tifosi delle altre squadre, ma non celebrato o seguito dal "mainstream" come le solite sei o sette squadre che conosciamo tutti benissimo , la presenza sporadica di tifosi "vip" era vista dal tifoso comune un po' come una piccola rivincita nei confronti di un sistema che, diciamocelo francamente, ci ha sempre snobbato.
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Ho citato Chiambretti, ma ci sono nomi importanti nell'elenco dei tifosi "celebri" degli ultimi cinquant'anni partendo da figure illustrissime come il magistrato Gian Carlo Caselli o politici del calibro di Bettino Craxi o Nicola Mancino (che è stato presidente del Senato) passando per altri membri del mondo dello spettacolo come Jimmi Ghione, il Mago Berry, anche lui sempre molto attivo in tante iniziative del mondo granata, o Simona Ventura, per non parlare di giornalisti come Massimo Gramellini, Mattia Feltri e Aldo Grasso. Ognuno di loro orgogliosamente ha portato una nota di granata nelle loro attività regalando a tutti noi la soddisfazione di sentire parlare di Toro in ambiti nei quali raramente lo si faceva. Oggi nelle file dei tifosi cosiddetti "vip" mi piace citare il tennista Lorenzo Sonego che, da vero cuore granata, non perde occasione per mostrare al mondo intero la sua fede granata, per non parlare dell'ex eurodeputato irlandese Mick Wallace (al quale siamo vicini per la terribile tragedia che lo ha recentemente colpito) che ha portato con orgoglio il vessillo granata su un palcoscenico importante come l'Europarlamento.
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In tutto questo, però, non posso non sottolineare come negli ultimi tempi ci sia qualcosa di "strano" attorno alle dichiarazioni di molti di questi tifosi vip granata, soprattutto quelli di lungo corso. Dal silenzio assordante di Massimo Gramellini fino alle ultime sconcertanti dichiarazioni di Aldo Grasso passando per alcuni passaggi in chiaro oscuro nelle interviste di personaggi come Ghione o lo stesso Chiambretti, mi sembra di poter dire che ci sia un evidente scollamento tra il pensiero di questa elite del tifo e il sentire comune della gente granata. Se poi ci aggiungiamo che spesso anche ex gloriosi calciatori granata come Ciccio Graziani sembrano essersi "arresi" all'idea che il Torino debba recitare un ruolo assolutamente secondario nel panorama calcistico nazionale mi viene spontaneo chiedermi che cosa sta succedendo alla componente tifosa e sognatrice di questi vip che, a differenza di noi comuni "mortali", hanno pure una certa eco mediatica per diffondere il proprio pensiero. Perché invece di denunciare e riaffermare pubblicamente il desiderio innato in ogni tifoso in quanto tale di vedere la propria squadra sempre al massimo dell'ambizione sportiva questi signori usano la propria visibilità per anestetizzare quel sentimento di orgoglio che cova nel popolo granata e che è frustrato da una gestione ormai ventennale, fatta di una bacheca ricca di scudetti del bilancio, ma poverissima di titoli sportivi? Perché questi signori si conformano al refrain del "tutto va bene madama la Marchesa" quando il sentimento popolare suggerisce esattamente l'opposto? C'era una volta Chiambretti e i suoi gol immaginari. Oggi c'è solo da mettersi le mani nei capelli ogni volta che si legge o si ascolta l'intervento di un tifoso vip...
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finchè non è finita.
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