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Toro, con le fasce si vince

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Il cross questo sconosciuto - C'è chi, domenica al Ferraris, ha visto un Toro travestito da Babbo Natale riuscire nell'impresa di regalare un punto al Genoa francamente più scarso degli ultimi anni. Giù critiche a questo o...
Renato Tubere

Il cross questo sconosciuto - C'è chi, domenica al Ferraris, ha visto un Toro travestito da Babbo Natale riuscire nell'impresa di regalare un punto al Genoa francamente più scarso degli ultimi anni. Giù critiche a questo o quel granata, cui la paura di perdere avrebbe offuscato la mente e il cuore. Io sono uno di quelli che vede sempre il bicchiere mezzo pieno e dico: basta con questo trito e ritrito pessimismo cosmico! Certo Genoa-Toro non passerà alla storia per la qualità del gioco visto in campo fra due squadre con evidenti problemi di organico. Ma la prestazione domenica è stata abbastanza positiva: solidi dietro, così così a centrocampo in cui ha fatto un ottimo ingresso dalla panchina Matteo Brighi ex desaparecido, mentre in attacco … Beh, qui per la seconda gara consecutiva il signor Valter Birsa ha eseguito come Dio comanda un cross. Merce rarissima non solo per i granata ma in tutta la serie A. Sarà un caso se, al secondo cross ricevuto in due partite, è arrivato il secondo gol di un certo Rolando Bianchi? E' sempre lui, il capitano che qualcuno dipinge come in aperta rottura con la dirigenza per via del contratto in scadenza, il problema della sterilità offensiva dei granata? E infine: possibile che nella rosa attualmente a disposizione di Ventura solo il bravo e modesto sloveno ex Sochaux, Auxerre e Genoa conosca l'arte di crossare?Otto contro il Toro – Con 16 punti raccolti in 17 gare arriva il momento per Giampiero Ventura di farsi valere con Cairo e Petrachi. Gennaio è ormai alle porte: solo il Pescara, orfano come non mai di Zeman e con giocatori non all'altezza di questa serie A, appare condannato al ritorno nella serie cadetta. Dai 21 punti di Chievo e Atalanta fino agli 11 del fanalino di coda Siena ci sono otto club con cui il Toro dovrà confrontarsi in una sorta di mini-campionato dove entreranno in gioco tanti fattori, positivi e negativi in ugual misura. Sia ben chiaro: stiamo parlando di formazioni tecnicamente e tatticamente alla portata dei ragazzi di Ventura. La differenza alla fine la faranno più gli episodi nelle varie sfide che i valori effettivi dell'una o dell'altra squadra. Ma questi episodi non sempre sono casuali, anzi! Quelli positivi d esempio te li crei quando hai a disposizione giocatori motivati, non figurine dell'album Panini che si allenano alla Sisport con lo stesso spirito con cui si allenerebbero in qualche oscuro club di serie B o in Beluchistan! Nell'ambiente granata ascolto sovente dichiarazioni del tipo: noi abbiamo i tifosi dalla nostra parte, i giocatori hanno totale fiducia nell'allenatore in allenamento e in partita, ci crederemo fino in fondo alla salvezza ... sì, ma intanto le altre otto partecipanti a questo mini-campionato che faranno, da qui a fine gennaio? Scommettiamo che tutte o quasi hanno già programmato di rafforzarsi con acquisti mirati e nemmeno troppo esorbitanti?I rob bej cùsten - L'assenza prolungata di un campione come Ogbonna, ragazzo che quando c'è e sta bene trasmette fiducia in tutti i suoi compagni, può essere compensata dai suoi sostituti naturali: Glik e Rodriguez formano un'ottima coppia di centrali, Di Cesare e all'occorrenza Darmian garantiscono anche loro un buon rendimento davanti a Gillet. Un terzino sinistro come Agostini e un mediano cursore e dai piedi buoni come Brighi, fin qui sotto-utilizzati per motivi che a me sfuggono, da altre parti sarebbero un lusso: meritano una chance, è gente abituata a lottare da anni in serie A! Ventura faccia quindi il possibile e l'impossibile per ottenere rinforzi fra gli esterni offensivi e in attacco. Chi non è contento vada pure via: la classifica parla chiaro, o si rema tutti nella stessa direzione oppure si precipita ancora nell'inferno della B. Ma, caro presidente, è ora di mettere in pratica quel detto che nella Milano da bere in cui lei lavora è un “must”: i rob bej cùsten, cioè le cose di valore costano. Quei benedetti trenta milioni garantiti dal ritorno in A sarebbero una manna piovuta dal cielo per chissà quanti direttori sportivi della penisola: se non si va ad intaccare questo tesoretto adesso, immagini che estate difficile lei presidente farebbe rivivere al Toro e ai suoi tifosi!Renato Tubère (foto M.Dreosti)

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