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Un Immobile troppo…mobile

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Come la corsa dei sacchi durante la fiera del paese. Caos, gente che si urta e grida, spintoni e qualche caduta per le terre. Così è il campionato di serie A. Eccetto le prime tre, destinate a un lungo testa a testa per lo scudetto...
Renato Tubere

Come la corsa dei sacchi durante la fiera del paese. Caos, gente che si urta e grida, spintoni e qualche caduta per le terre. Così è il campionato di serie A. Eccetto le prime tre, destinate a un lungo testa a testa per lo scudetto 2013/14, le altre squadre le provano tutte per conquistare posizioni.   A GENOVA QUANTI RIMPIANTI! - Le tattiche decise a tavolino durante la settimana? Carta straccia o quasi! Nemmeno un quarto d'ora dal fischio d'inizio e, su tutti i campi, vediamo formazioni improvvisamente allungate concedere palle gol invitanti. Samp-Toro non fa eccezione, anzi! I granata, costretti al cambio forzato di Bovo dopo soli cinque minuti, sembrano avere saldamente in mano il pallino del gioco. Buon pressing a tutto campo. Spinta discreta su entrambe le fasce, anche se l'ex udinese Pasquale fatica a dialogare in maniera accettabile coi suoi nuovi compagni di squadra. I padroni di casa? Incapaci o quasi di fare due passaggi di fila, per demeriti propri ma soprattutto per quelli del Toro. Il gol sembra nell'aria e invece ... E invece, per la disperazione della panchina, i granata a una manciata di minuti dall'intervallo improvvisamente si sbilanciano. Una palla lunga sparata a casaccio da un difensore doriano spalanca la via della rete all'ex Sansone. Come nella corsa dei sacchi il Toro rischia di sbarellare, di cadere pesantemente per non rialzarsi più. Il possibile due a zero, la punizione di Palombo non trattenuta da Padelli e ribadita in rete da Pozzi, può essere il ko definitivo. In verità si era al 47° minuto abbondante e, visto che l'arbitro aveva decretato due soli minuti di recupero, quella punizione nemmeno si sarebbe dovuta battere!   GERVASONI, BASTA COSI'! - L'arbitro: ah già, dimenticavo! Anche nella corsa dei sacchi c'è un giudice che dovrebbe impedire ai concorrenti di farsi male. Gervasoni, il male, probabilmente se lo è fatto da solo ponendo fine, con questa e con altre decisioni scervellate, alla sua discussa carriera. Il fischietto mantovano in questo è recidivo: lo scorso anno diresse un Catania-Juve da museo degli orrori in materia di decisioni sballate! Il rigore concesso generosamente ala Samp in chiusura di gara? Che vergogna! "Con quella faccia un po' così, quell'espressione un po' così ...": ci viene in soccorso Paolo Conte per descrivere il personaggio. Sempre che all'AIA quella sua faccia non diventi un alibi per continuare anche nelle prossime stagioni a far danni!    CIRO HA SEGNATO, MA ... - Immobile si è sbloccato? Finalmente, dico io! Ma, analizzando il suo impiego nel 5-3-2 venturiano, questo centravanti corre davvero troppo. Va e viene da un'area all'altra manco fosse un mediano settepolmoni stile Lele Oriali dei tempi d'oro. Come se i suoi attuali compagni di squadra non sapessero correre perchè o troppo lenti, oppure troppo impegnati dai loro rispettivi avversari. Davvero non è possibile, mister Ventura, lasciargli fare il mestiere per cui si è distinto finora in carriera: il goleador? Immobile è rimasto nel cuore del selezionatore dell'UNDER 21 Devis Mangia che, in un'intervista televisiva a tutto campo su un nuovo canale televisivo a pagamento, lunedì ha dichiarato: "Il mio giocatore preferito di quella nazionale? Per me resta sempre Ciro!". Immobile si è sbloccato, a Genova, risolvendo da par suo una mischia dopo un corner di Cerci mal respinto dalla difesa doriana. Uno con queste caratteristiche non solo può, ma deve mantenersi lucido per risolvere sfide delicate come quella di domenica scorsa al Ferraris. Basta corse a perdifiato a tutto campo! Che ci pensino piuttosto gli altri suoi compagni perchè Ciro merita di fare il centravanti. Libero di inventare gol, non raddoppi di marcatura!   Renato Tubère  (foto Dreosti)

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