Il Toro non si può rassegnare a galleggiare nel limbo, e l’auspicio è che il 4 maggio, tra la giusta mobilitazione popolare che si prevede e la commemorazione del Grande Torino, lo ricordi a tutti, dando una spinta e riaccendendo una certa fiamma. Il primo tempo della partita contro il Venezia ci ha detto questo: non è mancata solo l’interpretazione tattica, ma anche il giusto atteggiamento, la giusta energia. La decente reazione vista nel secondo tempo non basta a modificare i giudizi che sono resi ancora più negativi dalla vicinanza della partita al 4 maggio. Va comunque detto che non basta salire a Superga un giorno all’anno per far sì che chi scenda in campo si renda conto della maglia che indossa. Va creato un ambiente motivante ed è la societá in primis che deve creare le condizioni affinchè l’ambizione di far meglio trovi riscontro nei fatti. Quel che si è visto negli ultimi campionati (decimo posto, decimo posto, nono posto, decimo posto in quello attuale se va bene) attesta che al momento ciò non è accaduto.
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