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EDITORIALE

Il Torino in casa vince, ma la gente non va allo stadio

Il Torino in casa vince, ma la gente non va allo stadio - immagine 1

Ha colpito in negativo la quota spettatori di ieri sera: solo 7034 paganti per Torino-Udinese

Gianluca Sartori

Tredici punti fatti su ventuno disponibili, tre vittorie consecutive: il Torino di Juric sta costruendo in casa la sua classifica, che lo porterà salvo sorprese a condurre un campionato tranquillo, forse senza insidiare le prime sette posizioni ma sicuramente senza avere l’assillo della lotta salvezza. Allo stadio Olimpico “Grande Torino” la banda Juric raramente sbaglia le partite che non si possono sbagliare, sintomo che la strada che si sta percorrendo è quella corretta soprattutto se si pensa a quanta fatica avevano fatto i granata sul terreno di casa negli ultimi due anni. Sebbene contro l’Udinese il risultato più giusto sarebbe stato probabilmente un pareggio, la fortuna aveva invece girato a sfavore contro Atalanta e Lazio, gare nelle quali il Torino ha raccolto decisamente meno di quello che meritava.

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Il Torino, in casa, vince spesso e quasi sempre gioca bene. Ma lo fa senza il suo pubblico. Ha colpito in negativo la quota spettatori di ieri sera: solo 7034 paganti. Sarà che un lunedì sera di novembre con la pioggia non invoglia a uscire di casa, ma anche nelle altre partite non si sono mai superati i 10mila spettatori, con uniche eccezioni i match contro la Juventus (ovviamente con tanti tifosi bianconeri sugli spalti) e contro la Sampdoria (ma il Torino aveva portato 4mila ragazzini delle Academy allo stadio). Insomma, il limite di capienza imposto causa Covid (75%) non è mai stato nemmeno sfiorato. La squadra di Juric, per quello che sta proponendo in campo, sta facendo la sua parte per riavvicinare la gente, ma la piazza reagisce freddamente (e anzi, in alcuni casi si organizzano contestazioni: ma la squadra è espressione della società sempre, quando perde e quando vince). Il tema ha sicuramente molte sfaccettature ma va analizzato. Da parte nostra, per ora, una constatazione: andare a vedere il Torino in casa è stato raramente consigliabile come quest’anno.

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