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Toro, a Roma in cerca di riscatto

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L'editoriale di Gino Strippoli / Granata, tirate fuori il Toro che indossate!
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Mai trasferta più difficile può essere quella contro la Roma per una squadra come il Torino, reduce da una cocente e vergognosa sconfitta subita in Europa League contro l'Helsinki. I granata devo provare a riscattare la prova di giovedì scorso, un'impresa che appare oggi come oggi una vera missione impossibile. A volte, nelle favole, i più deboli riescono a sconfiggere i più forti. Nelle favole..., perchè in questo caso sovvertire i pronostici che danno la squadra di Garcia superfavorita della sfida diventa quasi un'opera miracolante.

La squadra di Ventura, però, deve provarci entrando in campo con tutta la grinta possibile, mettendo le gambe in ogni contrasto senza paura di farsi male. Le giocate di classe bisogna lasciarle per quando i tempi saranno migliori, e soprattutto dare e fare tutto il possibile per contrastare il gioco avversario senza ovviamente tralasciare il proprio.

Già, l'attacco, il più grande problema del Toro di quest'anno, i gol che non arrivano ma soprattutto la mancanza di iniziativa nel costruire le occasioni che possono poi portare a gonfiare la rete. Brutto male quello del gol che non arriva, il peggiore per una squadra che deve fare risultato.

Una sconfitta a Roma dopo un'ottima prestazione gagliarda e al limite delle possibilità, potrebbe voler dire mettere pausa ad una possibile crisi, mentre una débacle senza carattere e senza combattere non avrebbe attenuanti e aumenterebbe il sentimento generale di scontentezza tra i tifosi. Senza dimenticare un possibile scontro tra allenatore e società.

Sotto accusa una campagna acquisti che è risultata troppo superficiale, con troppi giocatori giovani e non ancora adatti al gioco che si attua in Europa e soprattutto nel campionato italiano. Chi è il colpevole? Sicuramente una compartecipazione tra società e apparato tecnico. Certo è che mister Ventura si aspettava di più come sostituti di Cerci e Immobile ma anche dello stesso Kurtic. Se si ragiona in prospettiva, i giocatori presi sono tutti di valore, ma il campionato si gioca nell'oggi e non nella prospettiva. Ecco perché questo Toro sta accusando pesanti sbandamenti, più di quanto era pronosticabile ad inizio stagione. Mai come oggi, da quando c'è Ventura, la squadra appare vuota di idee di gioco e soprattutto mai convincente anche quando è riuscita a vincere.

Questa sera i ragazzi dovranno cercare di andare  alla "guerra", senza troppi fronzoli, testa bassa e pedalare, sfruttando al massimo i pochi spazi che la Roma potrà lasciare. La freccia brasiliana Bruno Peres - una delle poche liete novità di quest'anno nell'organico granata - può far male con la sua velocità inserendosi in una difesa che non appare impenetrabile, mentre Quagliarella dovrà cercare di essere più determinato soprattutto nel controllo della palla perché le occasioni che capiteranno tra i piedi bisognerà saperle sfruttare al massimo. E ultimamente il centravanti granata ha peccato proprio in fase di controllo.

Sicuramente il rientro di Farnerud, Moretti, Maksimovic e Vives daranno più equilibrio alla squadra e vedremo chi tra El Kaddouri e Sanchez Mino sarà scelto da mister Ventura per supportare la punta granata.

Intanto è bene che la dirigenza inizi a pensare come mettere pezze importanti all'organico durante l'ormai imminente mercato invernale. I fallimenti di Larrondo e Barreto sono sotto gli occhi di tutti ed El Kaddouri è sulla via giusta per accompagnarli a meno di un suo risveglio a suon di assist e gol. Se poi giocherà l'argentino Sanchez Mino, allora che faccia vedere la grinta che viene sempre riconosciuta agli argentini. Nel campionato italiano non basta solo la tecnica.

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