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Serie A: commento alla 14.a giornata

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Per la prima volta in questa stagione il turno di campionato si allunga in quattro giornate, uno spezzatino indigesto ai più che inizia a far rimpiangere la contemporaneità del secolo scorso, ma tra coppe europee ed interessi delle...
Nino Mancini

Per la prima volta in questa stagione il turno di campionato si allunga in quattro giornate, uno spezzatino indigesto ai più che inizia a far rimpiangere la contemporaneità del secolo scorso, ma tra coppe europee ed interessi delle tv che contribuiscono in modo determinante ai bilanci societari ci adatteremo, a malincuore, la quattordicesima quindi chiuderà il programma solo martedì sera. 

 

Detto ampiamente del bel pareggio tra Toro e Fiorentina registriamo nell’anticipo serale il risveglio del Palermo, che nel derby siciliano conferma l’allergia etnea alle trasferte, Miccoli e soprattutto Ilicic restituiscono il sorriso a Zamparini e tolgono Gasperini da una situazione di classifica imbarazzante per il potenziale della rosa a disposizione; fa un balzo in avanti anche la Sampdoria che dopo il derby vinto domenica scorsa batte anche un Bologna in dieci per tutto il match, Poli conferma il buon momento di forma mentre Gilardino lamenta un penalty non limpido nel finale.

 

Deludente pareggio a reti inviolate a Verona dove Chievo e Siena puntano più a non prenderle, riscatto per il Genoa di Del Neri a Bergamo contro un’Atalanta che recrimina per le occasioni fallite e le parate di Frey che consentono al grifone di lasciare l’ultimo posto in classifica; una Roma in tono minore riesce comunque a battere il Pescara a cui non basta l’avvicendamento in panchina, decide Destro in avvio con i giallorossi che comunque dominano l’incontro mostrando però qualche difficoltà in più in fase realizzativa, difesa ancora inviolata anche se aspettiamo attacchi più prolifici per giudicarne i progressi.

 

Nel posticipo serale il match clou a San Siro regala un Milan ancora convalescente ma più determinato della Juve, come se il turno di Champions abbia sopito la fame bianconera mostrata solo negli ultimi venti minuti, i rossoneri con De Jong finalmente all’altezza mostrano più grinta e determinazione e trovano la rete decisiva grazie ad un rigore non solare, sempre sugli scudi El Sharaawy; i bianconeri sono mancati soprattutto a centrocampo con Vidal irriconoscibile ed Asamoah ben bloccato da De Sciglio, così Allegri in una settimana riprende in mano la squadra in Champions portandola agli ottavi e riapre il campionato.

 

Largo agli altri tre posticipi e alla coppa Italia.

 

Nino Mancini

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