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Serie A: commento alla 15.a giornata

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La quindicesima giornata conferma il Napoli come primo antagonista della Juve nella corsa al titolo, l'ultimo turno del girone di champions  porta l'anticipo del venerdì a Catania dove il Milan conferma il suo momento felice con la...
Nino Mancini

La quindicesima giornata conferma il Napoli come primo antagonista della Juve nella corsa al titolo, l'ultimo turno del girone di champions  porta l'anticipo del venerdì a Catania dove il Milan conferma il suo momento felice con la terza vittoria consecutiva, pesa sul risultato l'inferiorità etnea e la solita vena del faraone sempre più determinante.

 

Trattato ampiamente lo sfortunato derby della Mole, all'ora di pranzo il Napoli vince di goleada contro un Pescara in partita solo nel primo tempo, azzurri trascinati da Inler e dai soliti Hamsik e Cavani; nel pomeriggio la Lazio batte il Parma apparso meno brillante soprattutto in fase difensiva bucata dal sempre decisivo Klose, biancazzurri più concreti che spettacolari.

 

L'Inter ha la meglio sul Palermo solo grazie ad un autogol nel finale e conferma l'involuzione nel gioco manifestata dopo la vittoria contro la Juve, Milito e Palacio sono meno assistiti dal centrocampo mentre la difesa non è stata messa a dura prova dall’attacco rosanero orfano dell’esperto Miccoli e affidato esclusivamente alla giovane promessa Dybala; la Roma espugna Siena nel finale di una partita giocata prevalentemente nella metà campo Toscana, bianconeri in vantaggio sul l'unica occasione del primo tempo e giallorossi fermati da Pegolo fino al pareggio di Perrotta, poi si sveglia Destro e rifila una doppietta ai suoi ex.

 

L'Udinese si riscatta con il Cagliari che parte bene ma si fa colpire d'infilata, bianconeri superiori nelle palle sporche contro una difesa sarda da rivedere, il Bologna batte l'Atalanta grazie all'estro di Diamanti e Gabbiadini e lascia la coda della classifica, i bergamaschi dopo il pareggio sprecano diverse occasioni per raddoppiare e vengono puniti oltre i loro demeriti; Paloschi affossa il Genoa con una doppietta e mette Del Neri sulla graticola, grifoni in partita solo dopo il doppio svantaggio ma il cuore non basta per trovare il pari nonostante la superiorità numerica per quasi tutta la ripresa.

 

Nel posticipo la Fiorentina si fa imporre un altro pari, secondo consecutivo con lo stesso punteggio, dalla Sampdoria che riesce ad arginare i viola nel primo tempo contenendo i danni con un solo gol al passivo, ripresa segnata dalla vivacità di Icardi che pareggia prima e causa l’autogol viola, pareggiato nel finale da Savic autore di una doppietta sempre su corner, un altro passo falso rispetto a chi corre davanti ma rimane l’impressione di una squadra con un gioco piacevole che può ambire a posizioni di vertice.

 

Nino Mancini

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