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Lavorare per il futuro

TURIN, ITALY - FEBRUARY 13: Andrea Belotti of Torino FC crosses the ball during the Serie A match between Torino FC  and Genoa CFC at Stadio Olimpico di Torino on February 13, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

PreparaToro / Nono appuntamento con la rubrica del prof. Marcello Tirrito, che analizza le vicende del Torino con l’occhio del preparatore atletico

Marcello Tirrito

Per il Torino contro il Genoa è arrivato un ennesimo pareggio, nell’ennesima gara all’insegna di un impercettibile miglioramento. Su 95 minuti totali giocati, di cui quasi 50 sono stati quelli di gioco effettivo, il nostro Toro ha effettuato una gara senza mai rendersi pericoloso. Per tutto il primo tempo ahimè, azioni da goal non ne abbiamo viste (eccezion fatta per un’occasione che Belotti si è creato da solo rubando palla), nonostante in generale la squadra abbia trascorso più tempo nella metà campo avversaria, stando ai dati Lega Serie A. Ma se guardiamo i km prodotti dal Toro sono 108,092, a paragone con i km percorsi dal Genoa che risultano essere 111,302. Prendendo in esame il dato del Toro, notiamo un leggero miglioramento nella corsa prodotta, in quanto per tutto il girone di andata abbiamo fatto fatica a vedere la squadra produrre distanze superiori ai 105 km complessivi. Ciò significa che si è sulla strada giusta per un miglioramento della performance atletica. Tuttavia, vi è ancora un divario da colmare.

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Giustamente il mister Davide Nicola, afferma che non è importante quanto corri, ma come corri. Tuttavia, la logica lapalissiana vuole, banalmente, che più corri più puoi produrre azioni. Tornando all’affermazione del mister riguardo alla qualità della corsa, sarebbe stato interessante notare cambi di direzione continui, colpi di testa, pressione continua ai portatori palla del Genoa, accelerazioni, decelerazioni e nuovamente accelerazioni. Questo significa qualità di corsa nel calcio!

La performance sportiva passa attraverso applicazioni della forza, e di conseguenza possiamo quantificare i valori delle transizioni in campo, con qualche risultato in più. Faccio un esempio semplice, la potenza muscolare di Singo è davvero notevole, lui sprigiona la sua massima capacità di accelerazione e forza se lanciato sulla fascia, perciò, affinché possa esprimere corsa di qualità, deve poter avere spazi da sfruttare. Ogni nostro giocatore dovrebbe poter esprimere corsa di qualità per le richieste specifiche del suo ruolo.

 TURIN, ITALY - FEBRUARY 13: Cristian Ansaldi of Torino FC battles for possession with Davide Zappacosta of Genoa during the Serie A match between Torino FC and Genoa CFC at Stadio Olimpico di Torino on February 13, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Vogliamo un Toro che recupera palloni su palloni, che abbia la forza atletica di poter effettuare una forte accelerazione, recuperare ed immediatamente scattare, lungo la fascia, oppure in profondità dopo scambi che lanciano le nostre punte verso la porta. Questi sono tutti parametri della qualità della corsa, e sono tutti indicatori di performance da migliorare.

Il “come” si corre è figlio di una serie di abilità motorie da costruire in allenamento. Albert Einstein disse: “Ognuno di noi è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido". Questo per dire che è sbagliato chiedere a tutti i calciatori di allenarsi nello stesso modo. Quanti atleti si immedesimano in un pesce, nuotando controcorrente in campo, senza mai scoprire le proprie capacità, credendo di essere stupido od inutile.

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Chiamo, dunque a riflettere sullo sviluppo delle capacità atletiche individualizzate. Alcune tecniche di miglioramento atletico sono sorpassate e sopravvissute per troppo tempo. Vogliamo degli atleti in campo pronti per affrontare il futuro o che rimangano legati al passato? Lavorare per tirare fuori il meglio da ciascun calciatore/atleta, questo dovrebbe essere l’obbiettivo, senza target standardizzati. Certo che è importante curare per ogni giocatore la resistenza, la capacità di resistere agli sforzi continui, ma non più di altre capacità che possono essere manifestate attraverso un allenamento personalizzato ad altissima intensità. Questo è il mondo in cui credo, dove i pesci non sono costretti ad arrampicarsi sugli alberi.

Preparatore atletico professionista torinese e allenatore di calcio con patentino Uefa B con un’esperienza ventennale da personal trainer, specializzato in riatletizzazione e allenamenti funzionali, ho lavorato fino al giugno 2020 nel settore giovanile del Torino FC.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.