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Quei magnifici scherzi

Quei magnifici scherzi - immagine 1
Torna la rubrica a cura di Danilo Baccarani: Affrontare l’ultima della classe è ovviamente una ghiotta occasione per continuare positivamente il cammino intrapreso nell’ultimo periodo ma..."

Domenica all’Olimpico Grande Torino arriva la Salernitana che occupa l’ultimo posto della graduatoria con 12 punti.

Affrontare l’ultima della classe è ovviamente una ghiotta occasione per continuare positivamente il cammino intrapreso nell’ultimo periodo ma, scongiuri a parte, il rapporto del Toro con le ultime della classe è stato spesso contraddittorio e ha riservato anche cocenti delusioni e inattesi stop.

Si sa che affrontare chi naviga in cattive acque è sempre un’arma a doppio taglio.

Innanzitutto perché hai tutto da perdere, magari approcciando il match in maniera sbagliata o magari sottovalutando l’avversario.

Inoltre, se vincerai non avrai fatto altro che il tuo dovere.

Insomma, questi impegni “alla portata” possono riservare cattive sorprese.

Bando alla scaramanzia e andiamo a rivedere come si è comportata la squadra di Juric nelle ultime due stagioni quando ha dovuto incontrare i temporanei fanalini di coda.

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Juric, anno I

3a Giornata 12/9/2021

Toro-Salernitana 4-0

Salernitana ultima a 0 punti.

Marcatori: Sanabria 45', Bremer 66', Pobega 87', Lukic 91'

In realtà entrambe le squadre si trovano ancora a 0 punti in classifica ma è il Toro ad avere la meglio, nonostante un primo tempo davvero complicato.

Il palo colto da Di Tacchio mette i brividi ad un Olimpico ancora in convalescenza dopo le precedenti stagioni vissute pericolosamente sul filo della retrocessione.

Quando Ansaldi, il terzino artista (quanto ci  manca un giocatore così, ndr), decide di mettere sulla testa di Sanabria un cioccolatino, la partita cambia il suo corso.

Cross dalla sinistra, palla che scavalca tutta la difesa ospite e colpo di testa del paraguaiano a incrociare per l’1-0.

La ripresa è in discesa. Raddoppio di Bremer, sempre di testa, poi Pobega triplica in mischia.

Con i campani ormai ko, Lukic, in contropiede beffa Belec per un rotondo e sonoro 4-0.

Il Torino non vinceva con questo scarto tra le mura amiche dal 12 agosto 2018, in Coppa Italia con il Cosenza, e in Serie A addirittura dal 28 maggio 1995 contro la Reggiana.

30esima Giornata 18/3/2022

Genoa-Toro 1-0

Genoa ultimo a 19 punti

Marcatore: Portanova 14'

“…è arrivato l’aiutino!”

Potremmo così riassumere la sciagurata sconfitta del Ferraris contro il Genoa di Blessin.

Finisce 1-0 con gol di Manolo Portanova (al suo primo gol in serie A) e il Grifone ritrova la vittoria casalinga dopo esattamente 328 giorni di astinenza.

Serviva il nostro istinto da crocerossine per rianimare questo Genoa in difficoltà.

Il Toro, da sempre attentissimo a risollevare gli animi dei più afflitti, spreca settanta e passa minuti di superiorità numerica dovuta alla frettolosa espulsione di Ostigård.

Il Genoa si porta in vantaggio dopo una serie di dormite collettive che avrebbero fatto impallidire il più grande collaudatore di materassi di tutti i tempi, Paolino Paperino.

Frendrup scippa il pallone a Vojvoda e crossa a metà tra Izzo e Berisha che pasticciano regalando a Portanova un comodo appoggio in rete.

Il Toro spinge ma senza troppa convinzione e alla fine del match non resta che una grande delusione per un risultato negativo, ma soprattutto per una partita gettata, letteralmente, al vento.

31esima 2/4/2022

Salernitana-Toro 0-1

Salernitana ultima a 22 punti

Marcatore: Belotti 18' rig.

Tanto tuonò che piovve. E a Salerno, quella sera, piovve davvero tanto.

Talmente tanto che insieme a Giove Pluvio arrivò il primo rigore stagionale a favore del Toro.

Fallo plateale di Fazio su Belotti e l’arbitro Piccinini non può esimersi dal fischiare la massima punizione.

Tiro di Belotti e parata di Sepe che il Var vanifica per l’ingresso in area di diversi difensori della Salernitana.

Tutto da rifare. Ancora Belotti, Sepe questa volta non ci arriva. 1-0

La partita si riscalda nel finale nonostante una violenta grandinata che imbianca l’Arechi.

Singo per il 2-0 ma il VAR annulla, Fazio si fa espellere per l’ennesimo fallo su Belotti.

Il Gallo è il match winner grazie al gol numero 110 della sua carriera in granata.

Prima del fischio finale c’è ancora il tempo per Belotti di cogliere un palo e poi un’ultima occasione per i padroni di casa con Mikael.

Il Toro torna alla vittoria dopo otto partite.

Juric anno II

16esima 4/1/2023

Torino-Verona 1-1

Verona ultimo a 5 punti

Marcatori: Djuric 45' (V), Miranchuk 64' (T)

Lasciato il mondiale alle spalle, ci rituffiamo nel campionato e la prima partita assomiglia, troppo da vicino, al classico trappolone in cui la nostra squadra, cade spesso e volentieri.

Arriva l’Hellas che fino ad allora aveva racimolato 1 vittoria, 2 pareggi e 12 sconfitte (di cui dieci consecutive), per un totale di 5 punti.

Prima di Natale, però, qualcosa era cambiato.

Gli scaligeri infatti esoneravano Di Francesco e al timone gialloblù, ecco la coppia formata da Bocchetti e Zaffaroni.

Il cambio di allenatore, la pausa natalizia, i grandi numeri e anche il fatto che Zaffaroni fosse un figlio del Filadelfia…tutto fa presagire qualcosa di negativo.

Appuntamento in un freddo e infrasettimanale pomeriggio di gennaio: in caso di vittoria il Toro si metterebbe in una condizione di classifica interessante.

Peccato che il Toro si faccia trovare impreparato.

Il Verona ha il coltello tra i denti e sul finire del primo tempo, si porta in vantaggio con uno che, di testa, le prende davvero tutte: Milan Djuric.

Il Toro difende male (a zona) sui piazzati e, puntualmente, viene punito.

Ancora oggi ci sono studi che cercano di spiegare, senza successo, la posizione di Milinkovic-Savic, ritrovatosi nella terra di nessuno.

Toro 0, Verona 1.

Siamo spuntati. Pellegri è ai box, Sanabria è in ripresa, giochiamo con Vlasic falso nueve.

I risultati si vedono. Non tiriamo in porta. Quando pareggiamo grazie ad una invenzione di Miranchuk da fuori area, avremmo tutto il tempo e le possibilità di ribaltare la partita ma la squadra appare davvero svuotata, priva di idee.

Nel recupero, il colpo di testa di Lukic, su indecisione di Montipò (uscita a vuota di Zenghiana memoria), finisce a lato.

Sarebbe stato troppo per quanto visto.

Ah, Montipò, in questa partita ha battuto il record di tempo perso sui rinvii dal fondo.

Al termine del match, Juric si dichiara soddisfatto (beato lui, perché io quel giorno ho bestemmiato forte).

Sta per iniziare la trasformazione di Sanabria in centravanti d’area, ma noi, ancora non lo sappiamo.

23esima 20/2/2023

Torino-Cremonese 2-2

Cremonese ultima a 8 punti

Marcatori: Sanabria 41' rig. (T), Tsadjout 54' (C), Valeri 74' (C), Singo 79' (T)

Altra partita importante per mantenere viva la speranza europea, altra partita abbordabile che il Toro fallisce.

La partita sarà una specie di ottovolante di cui capirò poco ma di cui rimarranno alcune immagini nitide nella mia memoria.

Non sono nella solita postazione in Maratona, bensì nei distinti, dove posso ammirare una delle prestazioni più perturbanti del Toro di Juric e il mancino di Emanuele Valeri, terzino tutta corsa della Cremonese, che, nel riscaldamento pre partita, ha scagliato tre bordate una uguale all’altra.

Violente, rabbiose, folgoranti, precise, tutte all’incrocio, tutti gol meravigliosi.

Sulla terza il portiere di riserva dei grigiorossi si era spostato per evitare di farsi male.

Era, quello, il più sadico dei presagi.

Il Toro aveva sfiorato la rete più volte prima che il rigore di Sanabria ci illudesse: ritorno al gol in casa per il numero 9 granata dopo oltre un anno.

Poi il pareggio della Cremonese con Tsadjout (primo gol in Serie A) con un gran colpo di biliardo e il gol di Valeri. Due tiri, due jolly.

Il Toro accusa il colpo e pareggia sui nervi grazie a Singo, quando oramai tutto sembrava perduto.

Dannoso Miranchuk, fumoso Karamoh, irritante Radonjic, alla fine la palma del “migliore” va a Sanabria, che, rigore a parte, ha avuto il merito di stare nel match.

Per Rado, che ci ha salutato in settimana con un messaggio strappalacrime (sentito o meno, lui, quantomeno lo ha fatto), questa contro la Cremonese è il manifesto del suo modo di intendere il calcio o meglio, il lato oscuro di un talento sprecato nei meandri di un carattere bizzoso.

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33esima 3/5/2023

Sampdoria-Toro 0-2

Samp ultima a 8 punti

Marcatori: Buongiorno 31', Pellegri 94'

A Genova per non complicarsi la vita. Pur disputando una partita non trascendentale, il Toro si impone in un ambiente molto particolare, con i tifosi di casa che sostengono la squadra in maniera incondizionata nonostante la crisi di risultati e il momento vissuto dalla società, sull’orlo del fallimento.

La Samp è appesa ad un filo. La retrocessione è lì ad un passo, la squadra non reagisce agli stimoli.

Il Toro ne approfitta, per fortuna, ma fatica per chiudere una partita senza storia.

E a proposito di storia, il giorno dopo saliremo a Superga per omaggiare gli Invincibili.

A leggere i nomi di fronte alla lapide ci sarà Alessandro Buongiorno per gentile concessione di Ricardo Rodriguez.

Il gesto, bellissimo, è passato, come al solito, in secondo piano perché nel mondo Toro queste cose si notano ma fanno poco rumore.

Meglio le polemiche sulla qualunque.

Il miglior prodotto del vivaio si regala una serata da favola segnando il suo primo gol in serie A, di testa, su assist di Ilic.

Proprio in coda arrivava il 2-0 di Pellegri e con il gol, le polemiche e il parapiglia scaturito dall’esultanza polemica del centravanti del Toro.

Posto che il gesto era stato sciocco, posto che tutto il Toro si era scusato per l’accaduto e che un calciatore dovrebbe capire i momenti, non la avrei fatta troppo lunga: Pellegri è un ex Genoa, è stato insultato, ha segnato, ha provocato, è stato ammonito.

Finita lì.

Detto ciò, Stankovic che filosofeggia di rispetto me lo sarei evitato volentieri.

Chiosa

Resto dell’idea che queste partite siano il termometro della grandezza e della capacità di una squadra nel raggiungere un obiettivo.

Gli stimoli che servono per battere le grandi possono essere facilmente scovati, davanti a campioni affermati, e in certe partite dove parti sfavorito, la voglia e la fame, possono fare la differenza.

Ma vincere queste partite, spesso sporche, brutte e cattive, fa capire il grado di maturità di un gruppo e ne determina la crescita.

Sta a noi, come sempre, ma in questi casi, un po’ di più.

Ad un anno campione d’Italia, cresciuto a pane e racconti di Invincibili e Tremendisti. Laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Ho vissuto Bilbao e Licata e così, su due piedi, rivivrei volentieri solo la prima. Se rinascessi vorrei la voleé di McEnroe, il cappotto di Bogart e la fantasia di Ljajic. Ché non si sa mai.

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