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Toro: è tutto sbagliato e tutto da rifare…

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Le Saldature / Torna la rubrica del nostro Beppe Pagliano, che analizza il momento non certo positivo dei granata
Beppe Pagliano

Tanto per iniziare voglio rivolgermi a coloro che all'indomani della vittoria di Copenaghen, mi hanno accusato di essere il solito disfattista e contestatore.

Cari amici, mettiamo subito in chiaro le cose: la nostra schiacciante vittoria in terra danese è stata ottenuta contro nove undicesimi delle riserve di una squadra eliminata da tempo e scesa in campo per onor di firma. Tutto il resto non conta nulla a meno che ci si ostini a  non guardare in faccia la realtà ed illuderci che i problemi non esistano o siano di entità minore di quello che realmente sono. Purtroppo martedì ad Empoli abbiamo avuto la prova del reale valore della nostra squadra, un'accozzaglia di giocatori scesi in campo senza idee, volontà, ma soprattutto senza una guida autoritaria.

Andiamo con ordine, il miglior giocatore dell'ultimo periodo è sicuramente stato Bruno Peres, per quale motivo contro la squadra toscana non ha trovato posto nell'undici titolare? Qual'è il vero motivo? Cosa si annida sotto questa decisione? A Copenaghen in piena emergenza, a causa del forfait di Vives, Bovo è stato schierato a centrocampo, ma per quale inconcepibile motivo pure ad Empoli Bovo è stato schierato a centrocampo, con ben tre centrocampisti in panchina? Possibile che nessuno fra Farnerud, Ruben Perez e Nocerino sia stato schierato in campo dall'inizio, forse qualcuno vorrà farmi credere che il buon Cesare, a 31 anni suonati, possa diventare il nuovo Rivera del calcio italiano?

Capitolo attaccanti: pure un cieco ha capito che Quagliarella e Martinez non possono coesistere in quanto continuano a pestarsi i piedi. Martinez nonostante i suoi limiti ha dimostrato di poter essere utile alla causa impiegato accanto ad un attaccante di peso come può essere Amauri, perché allora ripresentare lo stesso tema tattico che più di una volta si è dimostrato fallimentare? E due parole su El Kaddouri le vogliamo spendere? Il suo modo di stare in campo è urtante, il suo non voler mai entrare nel vivo del gioco e il rifiuto costante di lottare su ogni contrasto è un insulto alla maglia granata! 

A fine partita però la conferenza stampa dell'allenatore è un mix di frasi fatte e parole rassicuranti, degne del miglior Schettino atte a tranquillizzare i passeggeri mentre la barca va a fondo. Come tifoso mi sento offeso da questo allenatore, che ogni volta che apre bocca lo fa per insultare il mio orgoglio di tifoso granata, lui ha un vocabolario che passa da crescita, a libidine per concludersi ogni volta con una capatina in veneto in quel di Cittadella.

Dov'era lui mentre veniva smantellata la squadra della passata stagione, ma soprattutto cosa faceva lui mentre veniva costruita quella attuale, chi ha avvallato l'arrivo dei giocatori attuali? Chi ha creduto che questa squadra potesse essere all'altezza di tre competizioni? Nessuno che avesse un minimo di competenza calcistica poteva credere che questa squadra costruita senza una logica potesse competere dignitosamente.

Ad inizio stagione quando iniziavano a sentirsi i primi malumori, il signor Ventura piccato rispose che da lì a tre mesi avremmo dovuto chiedergli scusa? Io sono qua pronto a chiedergli scusa, ma scusa di cosa? Di avere una squadra impelagata in piena zona retrocessione, incapace di lottare, senza un minimo di gioco che non sia il possesso di palla sterile e che ad Empoli si chiude per novanta minuti in difesa manco se difronte si trovasse il  Real Madrid o il Bayern Monaco?

Concludo qui questo mio triste sfogo, pensando per l'ennesima volta quanto  per noi tifosi granata il futuro sia sempre incerto e cupo e mi viene da parafrasare il grande Gino Bartali affermando che: l'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare….

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