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Tre sassolini nella scarpa: Robaldo, esuberi e Ribery

Occhi Sgranata / Torna l'appuntamento con la rubrica curata dall'opinionista Vincenzo Chiarizia

Vincenzo Chiarizia

Dopo il buon punto contro il Napoli, mister Mazzarri deve lavorare sulla continuità e sulla mentalità della squadra, per evitare che il Toro possa riprendere l'altalena di risultati. Certo attualmente con tutti i nazionali in giro per il mondo, la materia prima su cui lavorare per il tecnico è assai limitata. In questa settimana però ci sono tre cose che mi hanno stupito purtroppo in negativo: l'ennesimo rinvio per il Robaldo, l'assurda situazione dei fuoriquota costretti a stare fermi almeno fino a gennaio e le dichiarazioni, letteralmente inutili, del presidente su Franck Ribery.

Per l’ex impianto del Nizza Millefonti sono allibito dal Comune di Torino che si diverte a chiedere un documento per volta alla società granata, facendo perdere tempo inutile. La burocrazia si sa che è un male tutto italiano, ma è altrettanto vero che con un pochino più di intelligenza e reattività da ambo le parti, Comune e società, i tempi si sarebbero potuti accorciare. Bastavano volontà e solerzia che, evidentemente, sono mancate.

Per quanto riguarda la gestione dei giovani fuoriquota rimasti in orbita Primavera, la colpa della società a mio modo di vedere è grave. Non capire, o peggio far finta di non capire, che da tempo ormai il rapporto con l'ex ds Petrachi sarebbe andato a finire male, ha portato il Toro a depotenziare di fatto lo staff dirigenziale della Primavera. Inoltre far occupare la casella da direttore sportivo a Bava che, al momento, non sembra aver lasciato una sua impronta in questa squadra è stato sin ad oggi un errore. Petrachi tra pregi e difetti, appena si insediò, nel mercato di gennaio rivoluzionò la rosa portando i vari Pestrin, Barusso, D’Aiello e D’Ambrosio, giocatori che furono pagati nulla e che ci portarono ad un passo dalla promozione in Serie A. L’anno successivo e in quelli seguenti nella massima serie, è riuscito a scoprire e a portare a casa giocatori come Darmian, Glik, Peres, Maksimovic, Lukic, Lyanco e Nkoulou, solo per citarne alcuni, e ha preso cantonate epiche come Martinez, Sanchez Mino o Ruben Perez. Insomma nel bene e nel male la mano del ds salentino si è vista. Dove sono i colpi di Bava? Inoltre un aspetto che avevo sottolineato anche in pieno mercato estivo, il Toro quest’anno ha trattato quasi esclusivamente giocatori militanti nel campionato italiano. Possibile che il Toro ed il suo presidente non siano corsi al riparo dall’abbandono di Petrachi per avere una rete che lavorasse a livello mondiale? Probabilmente Bava è stato catapultato in questa nuova dimensione senza nemmeno avere il tempo di organizzarsi e quest’anno gli servirà per allestire tutta la sua rete, ma se il ds non era pronto, perché sceglierlo? Non era meglio lasciarlo a fare egregiamente il suo lavoro come responsabile del settore giovanile e affidare il ruolo di direttore sportivo ad un dirigente esperto? A mio modo di vedere questo è il danno principale i cui effetti il Toro si porterà avanti per tutta la stagione. Come mai sono convinto che Bava non ci abbia messo del suo nei soli tre acquisti del Toro? Semplicemente perché lui stesso, appena è stato ufficializzato Verdi ha sottolineato come l’operato del presidente sia stato determinante con la sua dichiarazione “il presidente è stato un grande”… quasi a sminuire il suo lavoro ed il suo ruolo in quel momento. Inoltre il non aver dato via in prestito Millico, Parigini o Edera, magari anche a squadre di Serie A come il Lecce, la Spal o il Genoa, che sicuramente avrebbero garantito loro un minutaggio maggiore del Toro (perché Mazzarri non li considera), è stato davvero un errore. Cito loro tre per non parlare della situazione di Buongiorno, Rauti e tanti altri ragazzi.

Infine il dietrofront di Cairo su Ribery. Da parte di un uomo imprenditore nel campo della comunicazione è stato quanto meno avventato, per usare un eufemismo, definire l’ex Bayern un colpo mediatico. E oggi invece dichiara “Ho cambiato idea. Ho visto un giocatore dalle qualità incredibili e con una professionalità notevolissima. Dal punto di vista fisico ha tanta birra in corpo. Chapeau. A volte fai operazioni del genere e non ti vanno bene, con Ribery è andata benissimo. Complimenti alla Fiorentina”. Io penso che anche in quest’ultima dichiarazione mostrarsi sorpreso delle qualità e della professionalità del francese sia indice di quanto lui guardi ai giocatori da prendere non per il tasso tecnico, ma per l’aspetto economico. Ha investito tanto su Verdi? Sì ma è un’operazione che si concretizzerà l’anno successivo, quando potrebbe anche cedere qualcuno per pagare il suo riscatto. E comunque dichiarare oggi di aver cambiato idea, aumenta solo il mal di pancia di una parte della tifoseria cui mi sento di appartenere, che sogna un Toro competitivo. E concluderei dicendo che a volte queste operazioni vanno bene altre volte no, sembra affermare che ci vuole fortuna nel fare questi colpi. A mio modo di vedere ci vuole soltanto competenza calcistica.

Non ci resta che guardare avanti, sperare che Mazzarri recuperi la sua squadra definitivamente e che riesca nel miracolo di ritrovare il Toro del girone di ritorno della passata stagione.

Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.