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Balzarini (Mediaset): “Il Toro getterà il cuore oltre l’ostacolo”

Intervista / In vista del Derby della Mole di questa sera alle 20.45 il giornalista avversario ci presenta la sfida

Andrea Calderoni

In pochi conoscono il mondo Juventus come Gianni Balzarini, che da decenni segue le vicissitudini bianconere per le reti Mediaset. Toro News si affida proprio al giornalista del Biscione per cercare di capirne di più rispetto al Derby della Mole di questa sera alle 20.45 al “Grande Torino”.

Buongiorno Gianni, la Juventus affronterà un Torino in crisi, a maggior ragione dopo la batosta per 4 a 0 contro la Lazio. Maurizio Sarri, comunque, ha detto di non fidarsi dei granata, anzi li teme e non poco. È d’accordo con il tecnico toscano?

“Sposo in pieno la versione di Sarri. Non sono d’accordo con chi pensa che il Toro sia alla frutta. Non penso che si sia rotto qualcosa all’interno dello spogliatoio granata. Proprio per questo ritengo che stasera vedremo un Toro da battaglia. Il derby per i granata varrà doppio, considerata la situazione e quindi daranno tutto quello che avranno in corpo”.

E invece la Juventus che scenderà in campo al “Grande Torino” come sta? È vero che ha vinto con il Genoa, ma ha palesato diverse difficoltà. Costruisce tanto ma non anestetizza le gare come nel recente passato.

“È vero, è proprio questa la principale differenza tra la Juventus di Allegri e la Juventus di Sarri. Con Allegri la squadra sapeva gestire certi momenti e sapeva rifiatare nell’arco della partita, concedendo spazio agli avversari. E poi era capace di  cogliere l’istante giusto per accelerare e quando lo faceva molto spesso chiudeva definitivamente le contese. Con Sarri la Juventus è costretta a rimanere sempre sul pezzo. Deve garantire ritmo e velocità al proprio gioco e così spende tante energie che poi vengono meno nei finali di partita”.

Dunque, la gestione Sarri ha più pregi o più difetti fin qui?

“Più pregi direi. È una squadra che costruisce tantissimo e quando inizierà a concretizzare con maggiore costanza le occasioni che produce segnerà almeno tre gol a partita”.

Quindi, si capisce dalle sue parole che la mano dell’ex tecnico di Empoli, Napoli e Chelsea si vede già.

“Senza ombra di dubbio. La mentalità di Sarri è diversa rispetto a quella di Allegri e perciò è obbligato a trasmettere il prima possibile le sue idee. Personalmente, però, pensavo di vedere questa connotazione tattica più avanti nel tempo. La Juventus ha bruciato le tappe. Deve ancora apprendere tanto, ma ritengo che sia sulla giusta strada”.

Chi vedremo in campo per la Juventus?

“Bella domanda. Sarri tiene tutti sulle spine fino all’ultima ora. È sempre difficile sbilanciarsi. Ci sono alcuni ballottaggi come Bernardeschi e Ramsey oppure Dybala e Higuain. De Ligt sicuramente rientrerà al fianco di Bonucci. Sugli esterni non so: è un vero e proprio rebus”.

Usciamo dal contesto tecnico-tattico, il derby per la sponda granata di Torino è la Partita con la P maiuscola. Per la Juventus che cos’è diventata la stracittadina nel nuovo millennio?

“Bisogna fare una distinzione. Gli juventini che abitano a Torino, quindi in città, sentono il derby, seppur in maniera meno viscerale rispetto ai tifosi granata. Diversa, invece, la concezione del Derby della Mole da parte degli juventini del resto d’Italia. È probabilmente percepita come una delle tante partite, o leggermente diversa. Non è considerata il fulcro della stagione, non è per intenderci Juventus-Inter”.

È un evidente segnale che i tempi son cambiati.

“La disparità tra le due squadre, come testimoniano i numeri, è cresciuta. Negli anni Settanta e Ottanta per la Juventus strappare un pari contro il Torino valeva quasi come un successo. E poi ci sono stati derby che sono valsi addirittura lo scudetto. Oggi non è più così, ma stasera per la Juventus sarà una serata veramente tosta. Il Toro getterà il cuore oltre l’ostacolo, ne sono sicuro”.

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