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Bianchi: “Con Longo recuperare anima e cuore. Belotti-Zaza? Si può”

Intervista TN / Le parole dell'ex capitano sul momento granata, che vede il cambio in panchina tra due allenatori che conosce bene

Andrea Calderoni

Rolando Bianchi conosce l’ambiente granata meglio di tanti altri. È stato uno dei capitani dell’era Urbano Cairo e da lontano continua a tifare il Torino. Non solo: nella sua carriera da calciatore ha conosciuto da vicino sia Walter Mazzarri che Moreno Longo, che si sono appena avvicendati sulla panchina granata. Proprio per questo Toro News ha voluto interpellarlo per avere un suo parere circa le ultime vicende occorse in casa Torino.

Buongiorno Rolando, è iniziata una nuova era in casa granata dopo un paio di settimane molto tribolate. Che idea si è fatto della situazione?

“Penso semplicemente che la società dopo Lecce abbia fatto tutti i ragionamenti necessari. L’augurio sincero è che il cambio della guida tecnica possa realmente far svoltare il Torino”.

Ma cosa è accaduto dentro allo spogliatoio del Torino nelle ultime settimane a suo giudizio?

“Non è semplice comprendere che cosa sia accaduto all’interno dello spogliatoio nelle ultime settimane, tra Atalanta e Lecce. Dall’esterno si poteva notare che qualcosa che non andasse per il verso giusto c’era. Sinceramente mi spiace per Walter Mazzarri: è un tecnico e una persona per la quale nutro grande stima”.

In effetti, lei conosce benissimo il tecnico toscano. Memorabile la salvezza ottenuta dalla Reggina con Bianchi e Amoruso in attacco e Mazzarri in panchina. Cosa non ha funzionato tra il Torino e Mazzarri ultimamente?

“Mazzarri è un ottimo allenatore, ma ha pagato un avvio di 2020 complesso. L’andamento deficitario ha minato definitivamente la sua avventura al Torino. Il valore di Mazzarri, tuttavia, non è in discussione. Non ha bisogno di avvocati difensori, perché la carriera parla per lui. A mio modo di vedere, le critiche a Mazzarri sono state figlie solamente dei risultati. Ci sta che in alcuni momenti la ruota non gira come dovrebbe e alla fine chi paga è sempre l’allenatore”.

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Passiamo al nuovo corso. Non soltanto Moreno Longo, ma anche Antonino Asta nello staff tecnico.

“Figure come Moreno Longo e Antonino Asta servono, ma non bastano per risolvere i problemi. Credo che comunque daranno una grande mano all’ambiente granata. L’importante in questi momenti è comprendere quale sia la via corretta da imboccare per risollevarsi”.

E su Longo cosa ci dice?

“Moreno lo conosco benissimo. È un ottimo tecnico e sono sicuro che farà bene al Torino, anche alla guida della Prima Squadra”.

Secondo lei Longo proporrà in attacco il doppio attaccante, ovvero Andrea Belotti e Simone Zaza?

“Due giocatori di qualità possono sempre giocare insieme. Dunque, se Longo troverà i giusti equilibri all’interno della squadra, Andrea Belotti e Simone Zaza potranno convivere perfettamente nell’attacco granata. Sono due attaccanti che possono fare ottime cose l’uno accanto all’altro”.

Belotti è uno dei pochi che si è salvato praticamente sempre, anche nelle ultime giornate. Il “Gallo” è il vero simbolo di questo Toro?

“Sì, sicuramente. Belotti con il suo atteggiamento prova sempre a trascinare i compagni. Alcune volte, a mio parere, potrebbe anche farsi sentire un po’ di più nello spogliatoio per stimolare il gruppo. È un esempio per tutti, soprattutto in una squadra come il Torino”.

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Chi ha deluso, invece, è stato Simone Verdi. Se lo aspettava?

“Era naturale che Verdi fosse sotto i riflettori considerato l’investimento importante fatto dalla società. Ora, ha bisogno di ritrovare la giusta serenità. Ha potenzialmente un grandissimo talento e sono convinto che Moreno riuscirà a farlo rendere al meglio”.

Dopo l’Atalanta e il Lecce e dopo l’avvicendamento in panchina, di che cosa avrà bisogno in primo luogo il Torino per tornare a respirare e soprattutto a sorridere?

“Il Torino dovrà recuperare immediatamente la sua identità, come ha detto Moreno nel corso della conferenza stampa di presentazione. Cuore e anima non potranno mancare nel corso della seconda metà della stagione. I ragazzi dovranno tornare ad uscire dal campo con la consapevolezza di aver dato tutto quello che avevano in corpo. Non dovranno mai più deludere i tifosi, come invece hanno fatto negli ultimi tempi, in primo luogo per l’atteggiamento e poi per i risultati. C’è bisogno, perciò, di una nuova mentalità, una mentalità vincente”.

Sono rientrati alla base Longo e Asta. E se un giorno chiamassero Bianchi, cosa risponderebbe?

“Attualmente, io sto studiando molto per prepararmi. Se dovesse mai arrivare una chiamata, sarei naturalmente onorato. Intanto, preferisco concretamente impegnarmi sui libri e tifare il Toro”.