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Esclusiva

Jimmy Ghione a TN: “Bremer-Juve? Lo accetto, ma ora ci presentino un progetto”

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In esclusiva le parole dello storico inviato del telegiornale satirico di Mediaset Striscia la notizia

Andrea Calderoni

Da sempre attento osservatore della scena granata, Jimmy Ghione, storico inviato del telegiornale satirico di Mediaset Striscia la notizia, in esclusiva su Toro News ci illustra le sue considerazioni circa il mercato condotto fin qui dal Torino.

Buongiorno Jimmy, come ha vissuto questo passaggio di Gleison Bremer dal Torino alla Juventus?

“L’ho vissuto normalmente perché fa parte del calcio di oggi. Purtroppo, la Juventus ha più soldi del Torino e può venire ad attingere nella rosa granata. Si tratta di un dato di fatto. Non bisogna prendersela più di tanto. È sotto gli occhi di tutti che se un giocatore vuole vincere qualcosa, deve lasciare il Torino. Del resto, noi viviamo di ricordi. Un giocatore che vuole fare una carriera di un certo tipo deve andare via. E poi a 40 milioni più bonus è chiaro che un calciatore venga venduto. Altrettanto chiaro è che bisogna investire questi soldi”.

Anche perché la campagna acquisti del Torino è partita con il freno a mano tirato in attesa della cessione di Bremer...

“Sono stato molto spesso criticato dai tifosi perché ho sempre espresso un parere favorevole nei confronti della società. Cairo guarda i libri contabili, è un professionista, è un imprenditore e deve far quadrare i conti. Ci sono presidenti che arrivano, fanno faville per un paio d’anni e poi fanno fallire le società oppure lasciano i conti in nero, nemmeno in rosso. Imprenditorialmente Cairo è un uomo di successo, ma il mondo del calcio è un mondo a parte perché bisogna rendere conto ai tifosi, la linfa del calcio. Noi continueremo a navigare in acque più o meno tranquille. Chiedo però alla società di stare agevolmente nella parte sinistra della classifica senza dover badare a chi sta dietro”.

Come si fa ad esaudire un simile desiderio?

“Serve un progetto. Circolano diversi nomi intorno al Torino e ci saranno degli acquisti. Tuttavia, per un progetto munito di gambe per camminare non si possono più prendere calciatori in prestito. Vorrei, inoltre, vedere un settore giovanile strutturato che possa riavvicinarci ai fasti di qualche tempo fa. Senza un progetto, perdere Belotti e Bremer fa più male perché non solo saluti i tuoi pezzi pregiati ma magari non li sostituisci nemmeno a dovere. Mi perdoni una considerazione”.

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Prego.

“Non puoi pensare di sostituire Belotti con Pellegri e Sanabria. Non puoi fare un campionato con quest’attacco. Senza parlare del portiere, dove stiamo scegliendo il meno peggio. Dunque, se vogliamo costruire una rosa competitiva dobbiamo sostituire chi abbiamo perso, provando a innalzare il livello. Non sarà facile, anzi sarà quasi impossibile nel caso di Belotti e Bremer. Sulla carta mi sembra che siamo in un momento un po’ particolare”.

Quanta responsabilità ha il direttore sportivo Davide Vagnati?

“A me Vagnati non dispiace, ma i soldi sono sempre di Cairo. Fare le nozze con i fichi secchi non è facile”.

Ha citato più volte l’ex capitano Belotti: si aspettava un congedo differente?

“Ognuno manifesta il suo affetto in modo diverso: c’è chi bacia la maglia e c’è chi ti dice di sognare fin da bambino quella società di cui magari ignorava l’esistenza fino a qualche anno prima. Fatta questa premessa penso che i tifosi del Torino per quanto dato a Belotti avrebbero meritato un altro congedo da parte del Gallo. Due righe, un video: poteva fare qualcosa Belotti e invece non l’ha fatto. Ricordiamoci che andava a Superga, leggeva i nomi, era parte integrante della storia granata. Comunque, la mia idea non cambia: è un grande centravanti”.

Le piace Giulio Maggiore?

“Mi piace molto. Si tratta di un ragazzo interessante: è grintoso e potente. È un profilo italiano interessante. Detto questo, penso che Juric e Vagnati non siano due sprovveduti. Però, torno a ripetere l’abc: se va via un Belotti ritengo che serva un centravanti, senza nulla togliere a Sanabria e Pellegri”.