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Tavellin (L’Arena): “Verdi? A Verona è arrivato in ritardo di preparazione”

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Conosciamo meglio l'Hellas Verona grazie a chi segue ogni giorno da vicino le vicissitudini della formazione gialloblù

Federico De Milano

Il Torino è pronto a tornare in campo e lo farà domani, mercoledì 4 gennaio, contro il Verona. Per conoscere meglio il prossimo avversario dei granata abbiamo fatto alcune domande a Gianluca Tavellin che conosce molto bene la formazione gialloblù seguendola quotidianamente per conto de L'Arena. Conosciamo dunque meglio tutti i segreti del Verona grazie alle sue indicazioni concesse gentilmente ai nostri microfoni.

Buongiorno Gianluca, come arriva il Verona a questa partita? La lunga sosta è stata utile per recuperare qualche infortunato?

"Per questa partita non ci sarà Faraoni. Ha subito questo problema al polpaccio che lo terrà fuori di sicuro. Lasagna invece è in forte dubbio e questi sono gli unici due nuovi infortunati. Coppola è fuori da diverso tempo e Ilic non c'è quasi mai stato, per lui è un anno un po' disgraziato. Ilic comunque potrebbe esserci, oggi Zaffaroni ha parlato solo di Lasagna e di Faraoni come infortunati".

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La scelta di Zaffaroni le sembra sensata? Può essere una guida giusta per aiutare il Verona a risalire dall’ultimo posto e a raggiungere la zona salvezza?

"La scelta è stata presa perché Bocchetti non ha i requisiti, non ha il UEFA Pro e quindi è arrivato Zaffaroni. Questa è una situazione particolare perché ci sono già due direttori sportivi dato che oltre a Marroccu ora è stato chiamato anche Sogliano. E poi ha due allenatori: Bocchetti e Zaffaroni. L'allenatore resta Bocchetti perché se il Verona non vince con il Torino o quella dopo con la Cremonese è lui quello che rischia di essere mandato via".

Il grande ex di giornata sarà senza dubbio Ivan Juric. Per lui quella contro il Verona non può essere una partita come le altre. La piazza come lo ricorda? C’è ancora affetto nei suoi confronti oppure alcuni non hanno digerito il suo addio?

"Il calcio cambia rapidamente e dopo Juric è arrivato Di Francesco, che è durato solo tre giornate ma poi c'è stato Tudor che ha fatto molto bene. Lui ha proseguito con il lavoro di Juric ma secondo me il Verona di Tudor è stato ancora più divertente di quello di Juric, oltre che essere anche un calcio più offensivo. L'anno scorso i tre attaccanti hanno fatto 42 gol: Barak, Caprari e Simeone. Era uno spettacolo perché il Verona poteva vincere contro chiunque".

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Come sta andando la stagione di Verdi? Sta riuscendo a riguadagnare la fiducia smarrita negli anni a Torino?

"Verdi ha fatto un gol contro lo Spezia prima della pausa per i Mondiali e si è mosso molto bene però è arrivato a fine mercato e in ritardo di preparazione. Non sta deludendo, ha dimostrato di avere grandi sprazzi e sono curioso di vedere cosa potrà fare nella partita da ex contro il Torino".

Quali possono essere i giocatori del Verona che un tifoso del Torino deve temere di più? Chi potrebbe risultare il più pericoloso per la difesa granata in questa partita?

"Sicuramente dico Verdi, punto sulla sua voglia di riscatto nella partita da ex contro il Torino. Indico anche Henry che sembra essere sul punto di partenza però lui è un attaccante vecchia scuola. Le prime partite con Cioffi, pur facendo molta fatica, ha ricevuto qualche bel pallone giocabile poi più nulla. Lui ha bisogno di palloni giocabili, scomodando dei miti che c'entrano poco dico che sicuramente non è un Graziani ma un Pulici".

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