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Vanoli, il coraggio paga: Njie, Adams e Karamoh nonostante l’uomo in meno

Vanoli, il coraggio paga: Njie, Adams e Karamoh nonostante l’uomo in meno - immagine 1
Il Torino ha strappato un buon punto con l'uomo in meno a Firenze. Per la Viola di Palladino è la fase più acuta della crisi
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Un buon punto, ottenuto da squadra nelle difficoltà. Così in estrema sintesi si può definire il pareggio del Torino al "Franchi" di Firenze contro la Fiorentina. Meglio Paolo Vanoli (squalificato e sostituito in panchina da Godinho) che Raffaele Palladino. La fase più acuta di difficoltà il Torino sembra averla superata grazie anche al lavoro, alle soluzioni alternative e allo spirito trasmesso al gruppo squadra dal tecnico. La Fiorentina sta invece attraversando il proprio momento più critico della stagione e Palladino dovrà essere bravo a uscirne. La lunga gavetta di Vanoli ha certamente fatto la differenza in questi mesi travagliati per lui e per la squadra. Ha dimostrato di non essere un integralista (già la sua esperienza a Venezia l'aveva fatto intendere): è tornato sui suoi passi, ha abbandonato la difesa a tre, ha sposato la retroguardia a quattro dopo la crescita di Maripan e anche a Firenze i vantaggi sono apparsi piuttosto evidenti. Nel primo tempo, approccio alla partita a parte, il Torino ha tenuto bene il campo. Non ha concesso granché alla Fiorentina, le due linea a quattro serrate di Vanoli sono funzionate. La chiave di volta della prima frazione e della partita è stata l'espulsione molto ingenua di Dembele. Il Torino non soltanto si è trovato in dieci, ma nel giro di pochi minuti si è trovato anche sotto di un gol. Nel secondo tempo è stata molto brava la squadra di Vanoli a riorganizzarsi e tutto sommato il pareggio è stato meritato (anche se il gol dell'1 a 1 è stato un incredibile regalo della Viola).

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Compattezza, coesione e carattere: il Toro ha ritrovato lo spirito giusto

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Compattezza, coesione e carattere hanno fatto capolino nel Torino e sono stati il segreto per affrontare una ripresa complicata a causa dell'inferiorità numerica. Le tre specifiche peculiarità appena citate sono fondamentali per una squadra che vuole restare lontano dal pantano e vuole raggiungere la salvezza. Nella fase più acuta della crisi granata mancavano tutte e tre e il Torino tante, troppo volte si è mostrato debole e fragile, privo di idee e sfilacciato. Il nuovo modulo e la nuova mentalità hanno ridato vita alla squadra granata. Tra l'altro, a Firenze Vanoli ha dovuto fare i conti con l'emergenza vera: a centrocampo assenti Linetty e Ilic, in difesa Vojvoda e Walukiewicz. In mediana Gineitis è tornato in gruppo soltanto un paio di giorni prima della partita e quindi non è stato rischiato dal 1'; la scelta è dovuta ricadere obbligatoriamente su Tameze e Ricci. Inoltre, a gara in corso i granata hanno dovuto pagare anche l'ingenuità clamorosa di Dembele e l'infortunio di Sosa. Nonostante tutto, è stato raggiunto il pareggio e la sofferenza nella ripresa è stata alquanto mitigata.

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Il coraggio delle scelte: in 10 uomini con Njie, Adams e Karamoh

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La panchina ha dato certamente il suo contributo e si può dire che non è la prima volta che capita nelle ultime settimane, segno che l'unità di intenti è stata ritrovata. Gineitis da subentrato si è fatto trovare pronto nella pressione alta e ha siglato il gol del pareggio. Njie ha portato frizzantezza nella seconda parte della ripresa. "Siamo sempre riusciti a stare in partita, abbiamo difeso veramente con ordine e senza schiacciarci. Avevo detto ai ragazzi di stare tranquilli perché si vedeva l’opportunità che avremmo avuto in qualche ripartenza e in qualche occasione e così è avvenuto quando nel secondo tempo ho avuto un po’ di coraggio nel mettere Karamoh e Njie sugli esterni con Adams davanti" ha analizzato in conferenza stampa Vanoli. In effetti, il Torino non si è snaturato nel secondo tempo. Ha tenuto la sua linea a quattro ma ha osato con tre terminali offensivi per cercare il pareggio. Togliere Vlasic per Njie e mantenere in campo Karamoh e Adams ha sicuramente trasmesso fiducia alla squadra. E tale fiducia è stata ripagata con un buon pareggio.

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