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RCS-Blackstone, il primo round a Cairo: “Competenza in Italia e possibile risarcimento del danno”

RCS comunica l'esito (favorevole) del Lodo parziale e non definitivo sul contenzioso relativo alla vendita dell'immobile in Via Solferino

Silvio Luciani

Urbano Cairo vince il primo round della contesa con Blackstone sulla vendita della sede del Corriere della Sera in Via Solferino. Secondo la Camera Arbitrale di Milano, l'azione intentata nei confronti di Blackstone 'potrebbe dar luogo ad un risarcimento del danno nei confronti di RCS'. La pronuncia 'parziale e non definitiva', è un primo passo verso la risoluzione della controversia sull'operazione che RCS ha concluso nel 2013, quando Cairo era azionista del gruppo per poco più del 3%. I contratti di quella vendita di 7 anni fa sono validi, ma l'azione promossa contro il fondo statunitense è 'meritevole di approfondimenti'. Ora l'arbitrato continuerà con le perizie sul valore dell'immobile, sulle condizioni dell'operazione e sull'accertamento della situazione di RCS nel 2013.

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LA CONTROVERSIA - Il casus belli risale a 7 anni fa: il gruppo editoriale di Via Rizzoli non naviga in buone acque e vende il complesso immobiliare di Via Solferino a Blackstone, per 120 milioni. Un prezzo di gran lunga inferiore sia della stima fatta sull'immobile nel 2010, che del prezzo a cui il fondo americano stava per rivenderlo ad Allianz (250 milioni di euro). Quando Blackstone sta per cedere l'immobile al colosso tedesco nel 2018, Cairo - diventato presidente e amministratore delegato del gruppo di Via Rizzoli da due anni - contesta l'operazione del 2013. Sostenendo che la vendita fosse iniqua a causa delle cattive condizioni finanziarie di RCS, propone domanda di arbitrato a Milano per la restituzione del complesso immobiliare, degli affitti versati nel frattempo e dei danni, facendo saltare l'operazione che Blackstone aveva intavolato con Allianz. Il fondo di investimento statunitense reagisce intentando due domande di risarcimento da 300 milioni a New York: una nei confronti di RCS e l'altra nei confronti di Cairo (che comunque rimarrebbe indenne grazie alla manleva approvata dal CdA). La Supreme Court of the State of New York, però, sospende il giudizio nell'attesa dell'arbitrato di Milano.

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LA PRONUNCIA - Si arriva così alla pronuncia di ieri, che pone dei tasselli importanti a favore del gruppo di Cairo. Intanto dà ragione a RCS sulla questione di competenza"rinsaldando la posizione della Società (RCS) anche innanzi alla Supreme Court of the State of New York, e dimostrando che le domande avversarie ivi proposte (600 milioni di risarcimento, n.d.r.) sono prive di fondamento" . La lite, quindi, deve essere decisa dall'arbitrato in Italia, contrariamente a quanto sostenuto da Blackstone sia a New York che a Milano. Inoltre la Camera arbitrale esclude l'invalidità della vendita (smontando una delle tesi di Cairo) ma - cosa più importante - rileva che "il comportamento dell’acquirente potrebbe dare luogo al risarcimento del danno in favore di RCSrespingendo al mittente le accuse di “atto estorsivo” e rafforzando la posizione del gruppo editoriale nell'attesa dell'esito dell'istruttoria.