Dall'Inter all'Inter. Sembra una vita fa, sono passati in realtà sette mesi che Duvan Zapata ha dovuto vivere ai box. Scelto come capitano in estate dai compagni e da Vanoli, trascinatore nella prima parte di campionato e poi assenza pesantissima per tutto il resto della stagione, Zapata ora vede la luce in fondo al tunnel.


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Torino, Zapata ritrova l’Inter: sette mesi fa il ko, ora la luce in fondo al tunnel
Zapata, setti mesi fa l'infortunio al Meazza
—Era il 6 ottobre, Torino in dieci per quasi tutta la partita al Meazza dopo l'espulsione di Maripan. Zapata si carica la squadra sulle spalle e prova a spingerla alla riscossa nonostante le difficoltà. Nel finale, l'ennesimo tentativo di andare su tutti i palloni si chiude tra le lacrime. Dopo un'accelerazione a campo aperto, Zapata cade a terra, mostrandosi dolorante al ginocchio sinistro, che subisce una torsione. La barella soccorre il capitano granata tra gli applausi dello stadio. C'è il timore di uno stop pesante. Il verdetto degli esami strumentali è ancor più punitivo: lesione del legamento crociato anteriore, del menisco mediale e del menisco laterale. Inevitabile l'operazione, avvenuta dieci giorni dopo a Lione, con ricostruzione del legamento crociato anteriore associato a sutura del menisco mediale e laterale del ginocchio sinistro. Da quel sabato notte la stagione del Toro è andata avanti senza il suo uomo più rappresentativo, costretto a restare i box ma sempre e comunque vicino ai compagni da capitano.
Zapata, piccoli passi verso il rientro: il momento del capitano
—Nell'ultimo periodo Zapata è tornato a piccoli passi nel vivo del mondo granata, iniziando a riassaporare anche un rientro in campo per cui sarà necessario comunque ancora aspettare qualche tempo. Zapata è entrato da metà aprile nella parte finale della riabilitazione post infortunio al ginocchio e sta continuando il recupero al Filadelfia. Vanoli ha parlato anche di recente del decorso, dando segnali più che incoraggianti: "Il recupero sta andando veramente bene, in questo momento sta alternando il lavoro di forza con un po' di corsettina leggera sul campo". Nel mentre la conferma del legame con il Torino, il rinnovo fino al 2027 firmato il 18 aprile. Il futuro è tutto da scrivere e Zapata sta cominciando a viverlo. Il 2 maggio è tornato in panchina, anche se solo per assistere al riscaldamento di Torino-Venezia. Due giorni dopo ha guidato il Toro nel giorno più importante, il ricordo degli Invincibili. A Superga Zapata, accolto da un'ovazione come Vanoli, ha svolto il compito che da capitano gli spetta: l'onore di leggere i nomi dei Caduti. Lo ha fatto commosso. Ora si prepara a rivivere, pur sempre ai box, quella sfida con l'Inter che all'andata gli ha cambiato la stagione. Questa volta però nella consapevolezza che l'infortunio è ormai un ricordo lontano e nella speranza che presto possa essere accantonato. Chissà che da qui alla fine, magari all'ultima giornata, Zapata non possa ricevere una convocazione simbolica. L'obiettivo del Toro resta averlo in ritiro con il gruppo in estate.
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