Il Torino ha centrato il primo obiettivo, quello di ritrovare la compattezza e l’atteggiamento giusto, contro la Juventus nel Derby della Mole di sabato. Ora, però, serviranno i punti per risollevarsi da una situazione di classifica alquanto complicata. Al “Rigamonti” di Brescia, dunque, i granata potranno soltanto vincere per interrompere un digiuno che ormai perdura dal 26 settembre, giorno del successo in rimonta per 2 a 1 sul Milan. Da quel momento quattro sconfitte e due pareggi. I punti sono 11 in undici giornate e il rendimento è il peggiore dalla stagione 2013/2014 (LEGGI QUI). A Brescia, perciò, il Torino di Walter Mazzarri vivrà un vero e proprio crocevia: da una parte il baratro, dall’altra la seconda tappa di una lenta guarigione.
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Brescia-Torino, crocevia granata: vittoria o tutti nuovamente in discussione
Campionato / E’ iniziata la preparazione alla gara di sabato alle 15 contro i lombardi. Il Toro a caccia di un successo che manca dal 26 settembre
IN DISCUSSIONE - Qualsiasi risultato diverso dalla vittoria aprirebbe nuove grandi riflessioni in casa granata. Il presidente Urbano Cairo ha sempre dato fiducia incondizionata a Mazzarri e al suo operato senza mai metterlo realmente in discussione, nemmeno dopo la batosta di Roma con la Lazio. Tuttavia, dopo i 90’ di Brescia il campionato si fermerà per l’ultima sosta per le Nazionali del 2019 e quindi ci potrebbero essere i margini per un ipotetico avvicendamento sulla panchina. Bisogna naturalmente utilizzare il condizionale, perché tutto dipenderà dall’esito della gara con il Brescia. Il Torino dovrà ripartire da quanto di buono proposto con la Juventus, a partire dal carattere dimostrato. I granata avranno una necessità con i lombardi: segnare. Il gol, infatti, si è trasformato in rarità: soltanto uno (quello di Zaza al Cagliari) nelle ultime cinque giornate. Se da una parte l’assetto difensivo è migliorato rispetto ad inizio stagione (parentesi romana con la Lazio a parte), invece sotto porta il Toro sta vivendo un’involuzione preoccupante. Ma il vero problema risiede nel fatto che da almeno un mese la formazione di Mazzarri produce molti meno pericoli nelle aree avversarie.
AVVERSARIO - Il Brescia si presenterà alla gara con una nuova guida tecnica e con nuove motivazioni. L’esonero di Eugenio Corini denota, tuttavia, un momentaccio delle Rondinelle: cinque sconfitte nelle ultime sei partite disputate. L’unico punto ottenuto il 21 ottobre con la Fiorentina (0 a 0), poi tre sconfitte di fila con Genoa, Inter e soprattutto Verona. L’ultima vittoria risale al 21 settembre, cinque giorni prima rispetto al Toro. Al “Rigamonti” i lombardi non hanno mai vinto, anche se devono recuperare il match con il Sassuolo valido per la settima giornata. Pertanto, non c’è cambio di allenatore che tenga: il Torino a Brescia dovrà vincere la sua partita da dentro o fuori.
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