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Champions: Bene le milanesi e la Roma

Tre vittorie e una sconfitta il bilancio delle 4 italiane impegnate in Champions questa settimana. Terzo turno già decisivo per Inter e soprattutto Milan che, dopo gli inattesi passi falsi con Fenerbahce e Celtic, che ne...

Redazione Toro News

"Nella serata di martedì, l’Olimpico è stato teatro di Roma - Sporting, sfida definita da Spalletti scontro diretto nell’ottica anche del ritorno in terra lusitana. Inutile nascondere che i capitolini e i portoghesi si giocano il secondo posto nel gruppo F dietro il Manchester. Il forfait di Perrotta costringe il mister toscano a inventarsi Cassetti esterno destro nella linea di trequartisti dietro Totti. Si fa male subito però il capitano, che abbandona il mach, dopo aver provato a continuare, dopo 35’ minuti. Nel frattempo botta e risposta tra le due squadre. L’ incornata da calcio d’angolo di Juan al 15’ porta in vantaggio i giallorossi, ripresi appena 3’ minuti dopo da un altro colpo di testa, stavolta di Liedson, che si infila alla destra di un incolpevole Doni. La Roma soffre il buon gioco dei lusitani e rischia qualcosa in difesa, ma, quando accelera, sembra poter far male allo Sporting e va vicina al raddoppio più volte. Al 3’ della ripresa, un rigore procurato da Vucinic, sostituto proprio di Totti, può rompere l’equilibrio, ma Mancini si fa respingere da Tiago il tiro dagli 11 metri e tutto rimane invariato. Sembra una serata storta, ma ci pensa ancora Vucinic a 20 minuti dalla fine a regalare il successo ai giallorossi. Stupenda serpentina sulla destra; il montenegrino supera di slancio, in un fazzoletto di campo, due avversari e infila Tiago mandando in delirio l’Olimpico. Il Manchester vince a Kiev e rimane primo con 9 punti, Roma seconda a 6, con tre fondamentali punti di vantaggio sullo Sporting. Ultima la Dynamo ancora a secco.

"Ieri sera, infine, è stato il turno di Lazio e Milan impegnate rispettivamente a Brema contro il Werder e in casa con lo Shakhtar. L’unica sconfitta per i colori italiani è maturata al Weser Stadium di Brema, dove una Lazio in piena emergenza e con uomini impegnati in ruoli non propri (vedi Zauri centrale difensivo) cede al Werder 2-1. Parte veloce la squadra di casa, Diego è in serata ed ispira i compagni. In casa biancoceleste il più pericoloso è Kolarov che con le sue punizioni dinamitarde mette spesso in crisi la retroguardia tedesca. Ma dopo 28’ minuti la Lazio è sotto. Merito di Diego che lancia in porta Sanogo con un delizioso tocco a scavalcare la difesa. L’attaccante ivoriano elude l’intervento di Ballota e mette in rete il vantaggio. Lazio volenterosa ma con poca qualità, che subisce costantemente l’iniziativa degli avversari e ci vuole il miglior Ballotta per evitare il raddoppio. Che arriverà però nella ripresa, al 9’, dopo una discesa sulla fascia destra di Fritz: il centrocampista mette al centro un pallone che Almeida, smarcato sul secondo palo, trasforma nel due a zero. Sotto di due goal si svegliano Pandev e Rocchi vicini alla segnatura, ma il Werder controlla agilmente, sfiorando con Diego e Borowski anche il terzo goal. All’ 82' Manfredini accorcia le distanze, sugli sviluppi di una punizione di Kolarov non trattenuta da Wiese, ma è troppo tardi, finisce 2-1, la Lazio non ne ha più. Niente è compromesso per la qualificazione, ma ora i capitolini sono ultimi nel gruppo C con 2 punti. Girone guidato dal Real con 7 punti, vittorioso 4-2 con l’Olympiacos, greci secondi a 4, Werder terzo a 3.

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