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Crotone-Torino, Cairo contro Vrenna: presidenti di realtà agli antipodi

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Presidenti a confronto / Il granata è tra gli esponenti più importanti dell’editoria italiana, il patron dei rossoblù ha fatto fortune nel mondo dello smaltimento rifiuti
Redazione Toro News

Due carriere imprenditoriali diverse, così come due realtà calcistiche altrettanto differenti. La sfida di Domenica prossima, Crotone-Torino, sarà anche un interessante confronto tra due presidenti  molto diversi tra loro ma con la stessa passione per il calcio “Made in Italy”.

RE MIDA – La sua carriera imprenditoriale di Urbano Cairo (59 anni) è una vera e propria ”escalation” di successi e rivincite personali. L’attuale presidente granata è infatti riuscito negli anni a costruire un vero e proprio impero nel mondo della comunicazione. Dalla “Cairo Editore” alla “Cairo Communication spa”, dalla rete televisiva “La7” a “Rcs”, uno dei principali gruppi editoriali italiani. La sua avventura  da presidente granata comincia nel 2005 quando acquista il “Torino Football Club 1906” in un momento di grande difficoltà. I suoi primi anni da presidente granata sono altalenanti tra Serie A e Serie B. La svolta arriva, nel 2011, con il binomio Ventura-Petrachi. Il Torino inizia infatti negli anni successivi a macinare risultati positivi con costanza. Tutto ciò avviene anche grazie alla politica imprenditoriale intrapresa da Cairo che sembra trasformare il Torino in una grande impresa in un mondo, quello del calcio, che spesso ci si dimentica abbia immense potenzialità economiche. Plusvalenze milionarie, debiti finanziari azzerati, contenimento dei costi e rosa sempre più competitiva: il proprietario dei granata ha preso il club dal fallimento e, dopo le difficoltà iniziali, ha trovato la strada giusta per il successo. Scoprire giocatori e valutarli, riscoprirli e rivalutarli, infine cederli per fare cassa e mantenere il club autofinanziato in un contesto come quello della Serie A, dove a comandare sono ancora i diritti tv. Molti altri i progetti intrapresi dal patron a favore del suo club come la ricostruzione e la conseguente rinascita – prevista nel 2017 -  dello storico Stadio Filadelfia che sarà utile alla primavera e alla prima squadra ma ha soprattutto un forte valore simbolico. Il futuro del club sembrerebbe dunque più roseo che granata, almeno a livello finanziario, grazie anche al Presidente Cairo.

SUCCESSI DALLE CENERI – La carriera imprenditoriale e quella calcistica di Raffaele Vrenna (58 anni) sembrano avere un importante principio alla base: creare successi da ciò che sembra non avere più alcun valore. Vrenna ha costruito il suo patrimonio grazie a aziende specializzate nello smaltimento ecologico di rifiuti, da lui create, che detengono oggi la “leadership” del settore nel Sud Italia. L’attuale presidente acquistò il club della sua città natale nel 1993/94. L’allora associazione dilettantistica denominata “Nuova Crotone Associazione Polisportiva Mini Juventus” militava nel campionato regionale di Promozione. Di lì a poco venne costituito l’attuale “Football Club Crotone Calcio”. Nelle stagioni successive un susseguirsi repentino di promozioni portarono nel giro di pochi anni la compagine pitagorica alle soglie dell’Olimpo del Calcio. Prima in Serie B le ottime stagioni con tecnici emergenti come Gasperini e Drago, poi la storica promozione in Serie A dello scorso anno con Juric allenatore. Una politica, quella attuata dal presidente,  volta al risparmio e un ruolo da fucina per fare crescere talenti in prestito da altre società (Florenzi e Bernardeschi i due più recenti), ha permesso al club di compiere una scalata fino a giungere stabilmente nel “calcio che conta”. Unica parentesi negativa del patron l’inchiesta nata lo scorso anno che lo avrebbe visto coinvolto, secondo la ricostruzione degli inquirenti, in dubbie operazioni societarie e commerciali volte ad attribuire fittiziamente ad altri la titolarità o la disponibilità di quote societarie e beni. La faccenda si concluse con un’assoluzione definitiva ma ci fu il rischio concreto che gli venisse sequestrato dall’Antimafia il suo impero. I recenti successi e l’amore di Vrenna dimostrato a più riprese per la squadra della sua città, hanno riacceso nei tifosi locali quell’attaccamento alla maglia che si era un po’ perso dopo i tre fallimenti societari  del 1979, 1985 e del 1991.

Domenica alle 15.00 ci sarà il faccia a faccia tra due società emergenti del nostro calcio. Un duello anche  tra due presidenti diversi tra loro, ma con tanta passione e tanta dedizione messa nelle loro squadre. I risultati parlano per loro.

Nicolò Muggianu

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