Cinque partite in tredici giorni. Sarà un gennaio di fuoco per il Torino, che ha già disputato due partite in meno di una settimana ed è atteso da altri tre incontri da qui a sabato prossimo. Un "dettaglio", per usare un eufemismo, che non è passato inosservato a mister Giampaolo che nella conferenza stampa alla vigilia di Milan-Torino ha espresso più di qualche perplessità relativamente ai tanti impegni ravvicinati della sua squadra.
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Giampaolo, tra alibi e realtà: “Gli unici a giocare così ravvicinati, mi disturba”
In conferenza / Il tecnico granata, che mai prima d'ora aveva cercato alibi, attacca: "Il Torino è l’unica squadra che gioca in maniera così ravvicinata"
LE PAROLE - "Mi disturba come è combinato il calendario - ha dichiarato ieri Giampaolo -. Il Torino è l’unica squadra che gioca in maniera così ravvicinata nel tempo: 5 partite in 13 giorni. Tutte le altre hanno mediamente un giorno in più di recupero, alcune anche due. Non è il Milan che mi disturba, sono quindi gli impegni ravvicinati”. Parole che corrispondono alla realtà visto che Belotti e compagni, dopo essere scesi in campo nel giorno della Befana, torneranno in campo quest'oggi e poi ancora martedì prossimo contro il Milan in Coppa Italia. Un destino che, giorno più giorno meno, spetterà anche a tante delle squadre giunte fino agli ottavi di finale della coppa nazionale (Milan, Inter, Fiorentina, Sassuolo, Napoli, Juventus, Genoa, Atalanta e Cagliari). Ma è proprio questo il punto a cui mira Giampaolo con le sue parole: in un campionato frenetico come questo, anche un solo giorno di riposo in più o in meno può fare la differenza.
GIAMPAOLO - “È difficile programmare le cose - ha proseguito Giampaolo -. Questo è un campionato in cui la programmazione non esiste proprio. Non è semplice fare valutazioni nel giro di tre giorni: torniamo all’una o alle due da Milano, poi ci sarà da recuperare e in tre giorni si gioca di nuovo”. Che sia un tentativo del tecnico di cercare alibi, alla vigilia di un duplice scontro contro l'attuale capolista? Difficile a dirsi, specie considerando la linea comunicativa tenuta da Giampaolo da inizio campionato a questa parte: nessuna scusa, anche quando i presupposti ci sarebbero stati tutti (per esempio quando, subito dopo la pausa Nazionali, il Toro si ritrovò flagellato tra infortuni e positivi al Covid-19). Dunque quelle del tecnico granata paiono più parole di vera e sincera critica, nei confronti di un calendario che è stato oggettivamente poco favorevole alla sua squadra.
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