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La sconfitta del Toro nel derby: c’è qualcuno che sa far gol?

La sconfitta del Toro nel derby: c’è qualcuno che sa far gol? - immagine 1
Controcorrente di Gino Strippoli  – La malattia del gol granata è sempre più profonda

Gino Strippoli

Diventa difficile anche per il tifoso granata più ardente trovare delle scusanti per la sconfitta del Torino nel derby di sabato scorso. O meglio la scusante ha radici profonde che vanno ricercate nella mancanza nell’organico granata di pedine fondamentali per il gioco del calcio ovvero giocatori che sappiano andare in gol, che sappiano avere quel fiuto che ti permette di andare più volte a insidiare la rete avversaria.

Una problematica che tutti sapevano esistesse, in primis Ivan Juric, che più volte ha sottolineato come rispetto allo scorso anno mancano giocatori come Belotti e Brekalo che comunque la rete l’hanno gonfiata 16 volte in due in campionato. Non molte reti, per carità, ma oggi mancano questi tipi di giocatori. E ben si sapeva che non si poteva sopperire a tali mancanza con i soli Sanabria e Pellegri. Manca lo stoccatore e gli stessi Radonjic, Miranchuk e Vlasic non vedono molto la porta. Per di più anche contro la Juventus sia il russo che il croato granata hanno avuto due occasioni per far male ma hanno il primo completamente mandato alle stelle un pallone da posizione favorevole, mentre il secondo da altra posizione importante ha tirato fuori un tiro fiacco fiacco che Szczesny ha parato in tuffo ma senza faticare molto. Alla fine l’unico tiro di una qualche difficoltà per la porta avversaria lo ha fatto Lazaro dopo una bella serpentina e respinta in angolo del portiere polacco.  L’attacco granata, stringi stringi, alla fine è tutto racchiuso in questi tre tiri. Poi stop.

La sconfitta del Toro nel derby: c’è qualcuno che sa far gol?- immagine 2

Bisogna riconoscere  che non è tanto la fase d’attacco granata che è mancata,  perché anche contro i bianconeri le manovre  granata sono sembrate funzionare ma solo fino a raggiungere i limiti dell’area avversaria poi lo stop inesorabile di idee e guizzi, con i giocatori granata fermi a farsi passaggi orizzontali senza mai un pallone da indirizzare in area bianconera.

Sembrerà strano ma alla fine il migliore tra i granata è stato il tanto discusso Milinkovic-Savic che ha fatto almeno tre parate importanti su due tiri di Vlahvic e uno di Locatelli, sventati con prontezza di riflessi e voli da vero numero uno. Quando un giocatore fa bene bisogna riconoscerlo e nel derby Vanja ha fatto bene anche se non è servito molto ai fini del risultato.

Il marcamento a uomo visto in campo dai granata ha retto molto bene sino al gol, dove il bravo Schuurs si  perso per una sola volta Vlahovic, ma tanto è bastato. Bene Djidji su Kean idem Rodriguez per McKennie. Juric aveva ben impostato la partita ma il problema annoso del gol non lo può risolvere il mister granata se i giocatori sono questi. Un appunto però si potrebbe fare: perché togliere  Radonjic e tenere in campo Mirianchuk? Se è vero che l’ala granata serba si è sfiancato  con tanti assalti in velocità sulla fascia, seppur stanco, (ma lo era?) perché tenere in campo il numero 59 granata che è parso lento, senza corsa e mai decisivo nell’uno contro uno? Si è persino reso più pericoloso in pochi minuti di gioco Karamoh, entrato bene in partita creando scompiglio tra gli avversari che il russo in tutta la partita. Alla fine i giocatori granata si sono presentati davanti alla Maratona sotto un orda di fischi, tutti meritati, perché un derby innanzitutto si gioca con più grinta e sicuramente con più nerbo. Forse l’avere una squadra fatta per undici undicesimi in campo di giocatori non italiani porta sicuramente a non avere un anima per una stracittadina e un amore per la maglia. L’unico davvero anima derby è stato alla fine l’allenatore granata ma lui purtroppo non va in campo. E i mali del mercato granata come contro l’Empoli sono li sotto gli occhi di tutti ed emergono sempre più.

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