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Lo Stellone di De Biasi

Era da 103 giorni che il Toro aspettava un suo gol. L’ultima volta era successo il 13 novembre contro il Modena, quando aveva fatto esplodere il Delle Alpi con un tiro al volo di rara bellezza, una delle reti...

Redazione Toro News

"Era da 103 giorni che il Toro aspettava un suo gol. L’ultima volta era successo il 13 novembre contro il Modena, quando aveva fatto esplodere il Delle Alpi con un tiro al volo di rara bellezza, una delle reti più belle di tutto il campionato. Roberto Stellone è tornato a segnare e lo ha fatto nella serata più importante e nel momento più delicato. Con il Toro in svantaggio a Bologna e chiaramente in difficoltà, dopo l’1-0 firmato dall’ex Marazzina.

"Dopo un primo tempo discreto, la squadra di De Biasi aveva perso la bussola nella ripresa e stava arrancando all’inseguimento del pareggio. Erano stati più i padroni di casa ad andare vicini al raddoppio (Bellucci) che non il Torino ad impegnare Pagliuca. L’unico vero tentativo era stato proprio un colpo di testa di Stellone parato sulla linea dal numero uno rossoblu. Quando si stava profilando l’ennesima sconfitta esterna e l’addio definitivo ai sogni di promozione diretta, il centravanti granata ha tirato fuori dal repertorio un gol d’autore, un colpo di testa in torsione sul primo palo che ha beffato Pagliuca, rimettendo in carreggiata il Toro.

"Il ritorno al gol di Stellone e il ritorno in campo di Muzzi nell’ultima mezz’ora, con un ruolo a dir poco atipico di trequartista, ha comunque permesso al Toro di rivedere assieme i due attaccanti che avevano trascinato la squadra nel girone d’andata. Era dalla sfortunata trasferta di Rimini del 10 dicembre che i due non finivano assieme una gara. In attesa che anche a Torino si veda l’Abbruscato che ballava il rock and roll del gol a Rimini, Stellone e Muzzi si candidano al ruolo di trascinatori per le dodici finali che attendono la squadra di De Biasi.

"Servirà ben di più, soprattutto dal resto della squadra, per poter ambire a guadagnare terreno su Catania, Atalanta e Mantova, ma è da qui che bisogna ripartire. L’attacco granata, sulla carta e non solo, appare il più forte della categoria. Toccherà a De Biasi scegliere di volta in volta il tandem migliore, sapendo di poter pescare dalla panchina un jolly prezioso e, all’occorrenza, di poter vedere insieme tutte e tre le punte.

Ma perché Stellone, Abbruscato e Muzzi possano fare la differenza serve una formazione che li sostenga in un certo modo, servono esterni che sappiano saltare l’avversario, andare sul fondo e sfornare cross invitanti. A Bologna è successo solo due volte e in occasione del pareggio con Edusei, che certo un fine dicitore non lo è. Lazetic e Ferrarese vanno recuperati alla causa e impiegati maggiormente, non può sempre pensarci Rosinaldo. E in difesa non è pensabile che questo Orfei sia migliore di un Melara che solcava con dignità i campi della serie A fino ad un paio di mesi fa. Ma questo è un altro discorso, per adesso accontentiamoci dello Stellone ritrovato e iniziamo a pensare alla Ternana. Sapendo che sabato prossimo non ci saranno alternative ai tre punti.

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