Il Torino è matematicamente salvo e, a due giornate dalla conclusione della Serie A, il campionato di Belotti e compagni può definirsi virtualmente chiuso. E invece no. O almeno non per Moreno Longo, che contro Roma e Bologna continuerà a giocarsi le sue chance per un’eventuale riconferma sulla panchina granata. Per l’ex tecnico del Frosinone, infatti, chiudere con 39 o con 45 punti in classifica potrebbe essere una carta in più da giocarsi nei confronti della dirigenza del Torino.
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I NUMERI – Ed ecco dunque che Roma e Bologna possono diventare un’opportunità per Moreno Longo, cui spetterà il compito di trasmettere le sue stesse motivazioni a una squadra che – a salvezza acquisita – potrebbe ritrovarsi ormai mentalmente scarica e con la testa già in vacanza. Ma ricapitoliamo i numeri del mister granata, che nelle sue 14 partite sulla panchina del Torino ha raccolto sin qui 12 punti (0,86 di media a partita). Una media da retrocessione, che è però nettamente migliorata nel post lockdown. Dalla riapertura del campionato, infatti, il Torino ha raccolto 3 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte: un totale di 12 punti ottenuti in 11 partite, con una media punti di 1,09 che pone i granata al 12° posto nella classifica della Serie A post Covid-19; anche davanti a squadre che precedono il Toro in classifica come Cagliari ed Hellas Verona.
OPPORTUNITÀ – Ecco dunque perché fare punti contro Roma e Bologna potrebbe diventare un’opportunità per Longo, che vorrebbe chiudere la sua stagione sulla panchina granata con il massimo di punti raccolti durante la gestione. E in questo senso per il tecnico terminare il campionato con gli attuali 12 punti o implementare il bottino fino a un massimo di 18 potrebbe essere un valore in più per il suo operato al Torino e – perché no – anche un argomento in più nei confronti della società che proprio in queste settimane sta prendendo le ultime decisioni per quanto riguarda il progetto tecnico del prossimo anno.
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Ripeto ancora una volta.
Il problema non è Longo di per sè come uomo granata nel sangue e/o come allenatore.
Il problema è che se avessimo anche Mourinho o Guardiola, con una rosa del genere non si potrebbe fare nulla.
A Longo vanno dati i dovuti complimenti e ringraziamenti per il coraggio di aver voluto remare una barca ormai destinata all’affondo e di aver ridato un po’ di motivazione.
Motivazione che però non serve a nulla se hai a che fare con dei mercenari.
Di sicuro però, se in rosa oltre a Belotti avessimo avuto ancora gente come Asta, Ferrante, Vergassola, Mezzano e cosi via, parleremmo di altro.
Longo e Asta si somn dovuti prendere a carico una squadra che ormai aveva già deciso di andare contro la società e noi tifosi.
Quindi, ripeto ancora, se Longo avesse una rosa allestita bene con almeno 3 riserve di livello per ruolo, non ci sarebbe bisogno nè di Mourinho nè di Guardiola.
Sfido chiunque, persino Ranieri (che è il mio sogno averlo in panchina) avrebbe avuto grattacapi non indifferenti con il Toro di quest’anno.. Longo nel bene o nel male la sua missione l’ha compiuta.
Mi verrebbe da chiedere se avesse avuto un centrocampo folto quali e quante partite avrebbe potuto vincere.
Si potrà capire chi vuole Longo e sopratutto chi vuole il toro.
Et voilà le jeux sont fait
daje Moreno!…mettimi in campo gli 11 piu’ motivati e incazzati x come sono andate le cose.. x fare la partita della vita! … e poi qualunque risultato ne uscira’ io scrivero’ che sei a tutti gli effetti un allenatore da serie A!..niente ansia da classifica nessuna scusa x eventuale approccio sbagliato..devi solo mettere i giocatori che hanno senso di appartenenza e spirito di rivalsa e voglia di meritarsi i propri tifosi..se li hai individuati dimostrerai che ci sai fare!
Longo vorebbe e lo meritetebbe perla voglia che ci ha messo di migliorare la media punti,i giocatori credo non gliene importa niente.minimo sibdacale raggiunto,.Per fortuna non dobbiamo cercare punti in ste 2 partite se non erano cavoli amari,se fa un punto tra roma e Bologna e oro che cola.
Allenatore acerbo, ma ha provato a inculcare in questi giocatori spesso viziati, superficiali e vacui i valori un tempo intrinsechi in chi indossa la maglia del Toro.
Già solo per questo merita rispetto e gratitudine.
E la mia c’è l’ha.
Io lo riconfermerei, anche perchè scegliere tra quelli “liberi” sarebbe imbarazzante. Oltretutto, considerando i probabili tempi stretti a disposizione per preparare il prossimo campionato, partirebbe in vantaggio rispetto a chiunque, conosce ambiente, giocatori, etc.