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Mihajlovic-Rastelli: il duello in panchina termina dopo due minuti

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Il confronto / I granata si impongono con un netto 5-1 che non lascia spazio a deroghe per l’allenatore del Cagliari: granata superiori in tutto e per tutto, il tecnico ex Avellino non riesce a dare compattezza ai suoi
Redazione Toro News

MODULO A SPECCHIO - Da un lato Sinisa Mihajlovic si presenta allo Stadio Grande Torino con la formazione tipo: Castan ritorna al centro della difesa, Valdifiori recupera e si posiziona in cabina di regia e in avanti il solito “tridente atomico” Ljajic-Belotti-Iago. Dall’altro Rastelli propone un 4-3-3 praticamente inedito quest’anno ma già provato la scorsa stagione in B a fortune alterne. Il tecnico dei rossoblù decide di rinunciare a Di Gennaro come regista offensivo per cercare, con l’attacco pesante Melchiorri-Borriello-Sau, di arginare la grande spinta dei terzini granata sugli esterni. Con scarso successo. Barreca, in particolar modo, e Zappacosta si sovrappongono con continuità e riescono a arrivare spesso in zona offensiva scatenando il panico in quella che, prima di ieri era e dopo il match si è confermata, la peggior difesa di Serie A.

APPROCCI DIVERSI - Il Toro inizia il match subito all’arrembaggio facendo capire di volere fortemente la vittoria. Il Cagliari, al contrario, appare rinunciatario e poco reattivo. Grazie anche a qualche amnesia difensiva di troppo i granata passano subito in vantaggio dopo meno di 180’’ con il solito “gallo” Belotti che prima colpisce di destro al volo impegnando Storari, poi si avventa sulla respinta del portiere rossoblù: il lancio, di prima intenzione, era stato di Valdifiori, un meccanismo evidentemente curato nei minimi dettagli in allenamento che prende in contropiede una difesa sarda rimasta ancora negli spogliatoi.  Il Cagliari non si sveglia e, all’11’, Ljajic raddoppia con un tiro  da fuori tutt’altro che irresistibile con la complicità di uno stranamente disattento  Storari.  Al 38’ il capitano del Toro Benassi cala il tris con una gran conclusione che finisce sotto il set. Da quel momento la partita diventa ufficialmente a senso unico, nonostante il gol di Melchiorri in chiusura di primo tempo.  Negli spogliatoi Rastelli non riesce a trasmettere il carattere giusto ai suoi. che non  tornano sul campo con la giusta cattiveria agonistica e non riescono mai a riaprire la partita, anzi permettono al Toro di dilagare con Baselli e ancora con Belotti che sfata il “tabù rigori” che si portava dietro da inizio anno.

CAMBI NON DECISIVI - Al momento dei cambi il risultato è già fortemente condizionato. Gli ingressi di Obi, Maxi Lopez e Martinez nei granata e di Padoin, Giannetti e Farias nei rossoblù  sono apparsi più che altro cambi volti a fare trovare loro minuti importanti per mettersi in mostra in vista dei match successivi: del resto, la partita era già terminata dopo nemmeno un'ora di gioco. L’unica nota lieta per il Cagliari e Rastelli è il ritorno di Farias dopo il lungo infortunio che lo teneva fuori da inizio campionato.

Ora, l'obiettivo da parte granata è che la “pausa-nazionali” non faccia spegnere la “fiamma negli occhi” dei ragazzi di Mihajlovic che tanto è piaciuta al mister del Toro. E che il Torino, dopo la pausa,  si riconfermi “Toro scatenato”.

Nicolò Muggianu

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