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Parma-Torino 3-2, Mazzarri e le mosse con i suoi in dieci: il pari stava per maturare

Serie A / Per la terza volta il toscano non è riuscito a vincere contro l’allenatore dei crociati, rovinandosi il suo 58esimo compleanno

Andrea Calderoni

Terzo incontro tra Roberto D'Aversa e Walter Mazzarri, terzo risultato utile di fila del tecnico crociato. Il 3 a 2 del "Tardini" di ieri sera ha regalato a D'Aversa la seconda vittoria contro il collega e ha rovinato il 58esimo compleanno di Mazzarri. È stata una partita ampiamente condizionata dagli episodi, soprattutto da uno: la doppia ammonizione di Gleison Bremer con conseguente calcio di rigore, poi parato da Salvatore Sirigu. Il Toro si è ritrovato in 10 uomini per i restanti 70 minuti (compresi i recuperi) e l'inferiorità numerica alla lunga, nolenti o volenti, si è fatta sentire. Anche Mazzarri ha dovuto cambiare la propria strategia.

ANSALDI TERZINO - La conseguenza più grave per il Torino dell'espulsione di Bremer è stato l'abbassamento sulla linea difensiva di Cristian Ansaldi che nella prima mezz'ora in posizione da esterno alto sulla destra era stato letteralmente immarcabile ed imprendibile. Mazzarri con l'uomo in meno è passato al 4-4-1 fin da subito allargando Meité come esterno di centrocampo con Verdi sull'altra fascia. Dopo poco più di dieci minuti della ripresa è stato poi inserito Laxalt al posto di un Verdi in calo fisico: l'uruguaiano è andato a sistemarsi come esterno sinistro di centrocampo. In generale, il Torino con l'uomo in meno non è dispiaciuto. Ha tenuto bene il campo, è passato in vantaggio salvo poi rimettere in carreggiata il Parma a causa dell'ennesimo errore a livello difensivo con la retroguardia schierata. Mazzarri cambia gli interpreti ma in questo avvio di stagione il risultato non si modifica: il Toro in difesa è notevolmente più fragile rispetto al primo anno e mezzo del suo corso. Altra riflessione che un Mazzarri espulso, anch'egli per doppio giallo, si sarà portato a casa dall'Emilia riguarda l'approccio iniziale. Impresentabile il Torino dei primi 80 secondi e clamorosamente antitetico rispetto a quello del restante primo tempo. Inoltre, troppo in difficoltà il Torino dei primi 5 minuti della ripresa, salvato da un Sirigu mostruoso e da una chiusura perfetta di Ansaldi.

L’INGLESE D’AVERSA Dal canto suo proprio il Parma ha cercato di sfruttare nel migliore dei modi la superiorità numerica, ma per larghi tratti della gara non c’è riuscito. Ha rischiato seriamente di capitolare a pochi minuti dalla fine sulla mischia in area che ha coinvolto Andrea Belotti ed Armando Izzo. I crociati si sono accesi a tratti, soprattutto grazie al giocatore di maggior estro: Gervinho. D’Aversa è stato bravo a decifrare la sfida e ha apportato le modifiche corrette. Ha tolto un Riccardo Gagliolo in costante affanno e poi ha aumentato il peso offensivo gettando nella mischia Roberto Inglese. La scelta dell’ex Chievo ha pagato, anche perché la maggior concentrazione di uomini in area di rigore negli ultimi minuti ha reso più complessa la difesa del Torino. Le energie granata sono scemate, dopo un match di sacrificio, e il Parma allargando il gioco ha capitalizzato, vincendo la sua seconda partita consecutiva e riagguantando proprio il Torino in classifica. D’Aversa, perciò, può sorridere al termine di questa settimana ricca di impegni. Si è chiusa, invece, nel peggiore dei modi per Mazzarri: espulso, sconfitto e con tante domande a cui deve trovare una risposta il prima possibile.

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