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Sirigu, il rigore parato e l’appello ai tifosi: “Abbiamo bisogno di voi”

TURIN, ITALY - JANUARY 09:  Salvatore Sirigu of Torino FC reacts during the Coppa Italia match between Torino FC and Genoa CFC at Stadio Olimpico Grande Torino on January 9, 2020 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Focus on / L'estremo difensore granata protagonista in campo e nel post partita. Il messaggio ai tifosi: "Giocare in casa è diventato difficile, non criticateci a priori"

Nicolò Muggianu

Se non ci fosse, il Torino dovrebbe inventarlo. Il 2020 è cominciato così come era finito il 2019: nel segno di Salvatore Sirigu. Prima l'ottima prestazione - con tanto di clean sheet - a Roma, poi il rigore parato a Radovanovic che ha spianato la strada al Torino verso i quarti di finale di Coppa Italia (LEGGI QUI). L'ennesima partita da protagonista per l'ex Psg, sempre più leader e punto di riferimento dello spogliatoio e adesso anche dell'ambiente.

https://www.toronews.net/toro/torino-genoa-6-4-d-c-r-sirigu-punge-i-tifosi-troppo-facile-esultare-alla-fine/

L'APPELLO - Già, perché se in campo Sirigu ha abituato tutti a prestazioni sopra le righe, non si può dire lo stesso dell'immagine pubblica di Salvatore: uomo riservato, di poche parole, ma che quando c'è da dire le cose come stanno di certo non si tira indietro. Proprio quello che è accaduto ieri, nel post partita di Torino-Genoa, quando Sirigu si è presentato in zona mista per parlare ai microfoni dei cronisti presenti. "Il 2020 è iniziato come si è concluso il 2019: con i fischi - ha esordito il portiere sardo, con un velato tono polemico - l’ambiente non è contento, è ostile e noi in campo lo avvertiamo. Abbiamo sicuramente avuto un periodo non all’altezza, lo sappiamo, potevamo fare molto di più sia in termini di risultati che di prestazioni. Ma oggi dopo dieci minuti, anche se lo stadio era vuoto, sentivamo i mugugni della gente". Poi ancora: "In questo momento abbiamo delle difficoltà oggettive quotidiane e la gente questo deve saperlo. Giocare qui diventa sempre più difficile, non vogliamo essere coccolati ma neanche essere criticati in maniera prevenuta e credo che sia ciò che sta avvenendo ultimamente".

FUTURO - Un messaggio che da una parte è una critica - nemmeno troppo velata - ai 'contestatori a priori', dall'altra un'estrema richiesta d'aiuto e una mano tesa a quel popolo al quale Sirigu vorrebbe che la squadra si ricongiungesse. "Un ambiente unito è sempre stato la nostra forza - ha proseguito l'ex Psg - dobbiamo tornare ad essere una cosa sola con la nostra gente. Sta a noi riuscirci, ma è troppo facile poi esultare alla fine". Insomma: sostenersi l'un l'altro nella buona e nella cattiva sorte, lasciando da parte il recente passato. Perché forse era troppo pesante il peso delle aspettative e sicuramente è troppo pesante il paragone con il girone di ritorno dello scorso campionato, quando il Torino macinava numeri da Champions League. Ogni campionato, d'altronde, fa storia a sé e adesso è arrivato il momento di guardare avanti. Perché nel calcio "se pensi al passato rimani indietro, bisogna pensare al futuro". Parola di Salvatore Sirigu.

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