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Squalifica a Mazzarri: il ricorso della FIGC per non creare precedenti pericolosi

Il punto / Gravina ha chiesto l'annullamento della sentenza che aveva permesso al tecnico del Torino di essere in panchina contro il Napoli nonostante l'espulsione rimediata nella giornata precedente contro il Parma

Nicolò Muggianu

Squalifica, ricorso e contro-ricorso. L'espulsione di Mazzarri durante Parma-Torino rischia di diventare episodio che farà giurisprudenza nella Giustizia Sportiva del calcio italiano. Non tanto per la squalifica in sé, quanto per il ricorso chiesto e vinto dal Torino che ha permesso a Mazzarri di sedersi in panchina contro il Napoli. Una decisione che ha fatto discutere e che ha messo in evidenza una falla pericolosa nel regolamento della FIGC. Ed è per questo motivo che la Federazione ha richiesto l'annullamento della sentenza, presentando ricorso alla decisione della Corte d'Appello di tramutare la squalifica in un carrellino giallo.

LA REGOLA - La volontà di Gravina è quella di non creare un precedente pericoloso, cercando altresì di mettere una pezza al buco interpretativo emerso dall'applicazione Codice di Giustizia Sportiva. La regola vigente oggi, infatti, presuppone la squalifica automatica in caso di cartellino rosso (o doppio giallo) solo per i calciatori, ma non per tutti gli altri tesserati; tecnici compresi. Una falla ritenuta “pericolosa”, che ha messo in luce il mancato adeguamento del regolamento FIGC alle norme IFAB, che in data 15 luglio 2019 aveva emanato il nuovo Disciplinary Code Fifa, secondo il quale la squalifica è automatica anche per gli allenatori espulsi dal campo.

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RICORSO - Per questo la Federazione venerdì scorso ha fatto ricorso (LEGGI QUI), chiedendo la sospensione cautelare della sentenza che aveva in precedenza annullato la squalifica a Mazzarri. Secondo la tesi presentata dalla FIGC, la Corte sportiva di Appello dovrebbe tenere in considerazione la norma Fifa adottata successivamente alla pubblicazione del codice di giustizia sportiva italiana, sebbene quest'ultimo non sia stato adeguatamente aggiornato entro i termini prestabiliti. Uno scenario prefigurato da Toro News già una settimana fa, quando l'ex arbitro Luca Marelli aveva parlato di "grave buco interpretativo" nel nuovo regolamento arbitrale. Adesso, dunque, Mazzarri rischia di essere squalificato con due settimane di ritardo. Domani si decide, in un'udienza in cui la Federazione si gioca molto: in caso di conferma della precedente sentenza (quella che aveva tolto la squalifica a Mazzarri) c'è il rischio di creare un precedente pericoloso, che mette in dubbio la reale applicazione del regolamento IFAB nel Codice di Giustizia Sportivo italiano. Proprio per questo, ad oggi, le possibilità che la Corte d'Appello torni sui suoi passi - squalificando Mazzarri - sembrano aumentare sensibilmente.