Il primo luglio 2021 è stata una data a suo modo storica in casa Toro per l’addio di alcuni dirigenti. Il patron Urbano Cairo ha infatti scelto di separarsi da Antonio Comi, che lo accompagnava addirittura dal 2005 quando assurse alla presidenza, e da Massimo Bava, da nove anni al Torino come responsabile del settore giovanile e per un breve periodo anche come direttore sportivo. Con lui saluta anche il segretario del settore giovanile, Vincenzo D’Ambrosio, e probabilmente anche una lunga serie di collaboratori del vivaio, settore che va incontro a una vera e propria rivoluzione.
Il tema
Torino, addii di Comi e Bava e arrivo di Bellino: i motivi delle scelte di Cairo
Cambia l’organigramma granata: Cairo saluta Bava e Comi e accoglie Bellino
DIRETTORE GENERALE - Una cesura netta col passato che affonda le radici nelle ultime due stagioni ampiamente deludenti. Le cose al Torino hanno preso una piega deludente e il presidente ha deciso evidentemente di dare un taglio, portando aria nuova e idee nuove, senza guardare in faccia nessuno, prendendosi responsabilità che verranno giudicate dal campo. Scendendo nei dettagli, Antonio Comi aveva firmato il rinnovo fino al 2022 solo un anno fa. Il presidente Cairo ha però deciso di dargli il benservito, notando probabilmente una perdita di spinta propulsiva nel modo di interpretare il suo ruolo. Una sedimentazione di certe situazioni che ha spinto il numero uno granata a immaginare quindi un direttore generale - che ancora deve essere nominato - meno di rappresentanza e più di sostanza.
RESPONSABILE DEL VIVAIO - Quello con Comi è un divorzio che ha colto di sorpresa molti. Non così quello con Massimo Bava, che paga un biennio di risultati non all’altezza da parte della Primavera. Che però non è certo imputabile solo a lui. La vera ragione è l’incompatibilità con Davide Vagnati, sin dall’arrivo del dirigente genovese tra i due non c’è mai stata sinergia ma solo sopportazione e dunque la situazione andava risolta in un modo o nell’altro. Cairo ha deciso di dare credito a Vagnati, nonostante la sua prima stagione da responsabile area tecnica del Torino non sia stata certamente un successo. Il presidente è lì per decidere e ha deciso: ognuno può avere le sue opinioni, alla fine parlerà il campo. A breve sarà ufficializzato l’arrivo dalla Spal di Ruggero Ludergnani come responsabile del vivaio.
IL VOLTO NUOVO -Infine, Bellino, nuovo consigliere d’amministrazione che avrà un ruolo quantomai operativo. Il presidente Cairo ha deciso di dislocare al Toro uno dei suoi più importanti uomini in RCS perché il suo profilo rispecchia quello che serviva: un manager con contatti, conoscenze, influenze e capacità per coordinare i lavori di costruzione del centro sportivo Robaldo e per seguire da vicino le questioni relative allo stadio Filadelfia (sala mensa e relax in primis). Un vero professionista del settore che arriva per cambiare marcia sul lato strutture, uno dei punti dolenti della gestione societaria fino ad oggi. E il fatto che Cairo sia intervenuto sull’organigramma della sua società significa che le responsabilità sui ritardi non ricadono per intero solo sulle controparti (Comune di Torino e Fondazione Filadelfia).
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