Torino-Crotone 0-0, il dato che fa riflettere: zero tiri in porta dei granata

"Zero tiri nello specchio: un dato che vale più di mille parole ed è esplicativo della partita del Torino contro il Crotone. Belotti e compagni non sono mai stati pericolosi per 85 minuti, arrivando a creare pericoli solo nel finale con un tiro-cross e alcuni tentativi terminati sul fondo. Sempre pochi, per la verità: parlando di tiri totali, i rossoblù ne hanno subiti appena quattro in questo incontro. Un record per la squadra calabrese in un singolo match di Serie A. Dal canto loro i pitagorici, nonostante non abbiano segnato nemmeno un gol, hanno effettuato 2 tiri nello specchio, 4 tiri fuori e 2 i tiri respinti dai granata. Insomma, è stato un match piuttosto noioso e il pareggio per 0-0 è il risultato più calzante.

"LA STRATEGIA - La statistica del possesso palla conferma la tattica rivelata da Giampaolo nel post-partita. Il tecnico ha dichiarato: "Avevamo optato per una strategia iniziale più attendista, per chiuderla in maniera diversa in modo da non disperdere troppo le energie". Nella prima frazione di gara il Crotone ha avuto circa 54% del possesso palla, nella ripresa il dato si è completamente ribaltato. I calabresi hanno tenuto il pallino del gioco nei primi 45'. Mentre nel secondo tempo il Toro ha provato ad emergere, specie nel finale, ma senza trovare l'acuto vincente.

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"ATTEGGIAMENTO - Il pareggio a reti inviolate si giustifica anche guardando l'atteggiamento delle due squadre. Entrambe hanno tenuto un baricentro medio basso: il Torino a 50,2 m mentre i pitagorici a 44,4 m. Due formazioni che, insomma, hanno pensato maggiormente a non subire. La paura di perdere era molta, vista la situazione in classifica, ed entrambe non potevano permettersi di prendere gol. Tant'è vero che nel post-partita entrambi gli allenatori hanno esternato soddisfazione per avere mantenuto la porta inviolata, cosa che non era mai successa nelle precedenti gare di campionato. Adesso però è necessario trovare un equilibrio per Giampaolo, perché difendere bene non può precludere la fase offensiva e viceversa.

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