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Torino Femminile, il cuore non basta e la Serie C sfuma: ora testa al futuro

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Il Torino Femminile in finale è poco cinico ma anche sfortunato. Le granata salutano il sogno Serie C dopo aver dato tutto
Irene Nicola
Irene Nicola Redattore 

Per tutta la stagione il Torino Femminile è sceso in campo con un traguardo da inseguire: la promozione in Serie C. Una conquista che sarebbe stata storica nel primo anno di vita della Prima squadra femminile e che avrebbe sancito quell'ascesa tanto desiderata dalle granata e ottenuta invece dal Bulè Bellinzago grazie al 2-0 di Borgosesia.

Torino Femminile, in finale poco cinismo e sfortuna

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Il Torino Femminile è uscito sconfitto dalla finale con il Bulè Bellinzago, ma ha provato con tutte le proprie forze a inseguire fino all'ultimo il traguardo della Serie C. Dei rimpianti sicuramente in casa granata ci sono e non può essere diversamente perché la promozione era davvero a un passo. La sensazione è che al Toro non sia mancata qualità, ma rispetto al Bulè Bellinzago è venuto meno quel cinismo che avrebbe potuto consentire di riaprire la partita dopo la perla da fuori area di Emilie Veronesi all'8'. Anche la fortuna non è girata dalla parte del Torino, che ha subito una tegola pesantissima al 22' e si è ritrovato senza Linda Bazzocchi, la capocannoniere delle granata con 21 gol stagionali all'attivo, nella gara più importante. Le granata hanno cercato insistentemente il pareggio, sfruttando l'estro di Annalisa Favole e gli spunti di Giada Guarini, ma senza trovare un modo per veramente concretizzare quanto creato. In questo il Bulè Bellinzago è stato più pronto e così al 67' è arrivato anche il raddoppio di Aurora Lorenzani. Da quel momento il Toro attacca a testa bassa, con più cuore però che precisione. E alla fine in Serie C va il Bulè Bellinzago con le granata che restano in dieci all'ultimo dopo un doppio giallo dubbio a Brigitta Aghem.


Torino Femminile, il percorso resta da applausi: le granata hanno dato tutto

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La Serie C mancata per un soffio sarà difficile da digerire per il Torino Femminile, a cui però non si possono non fare i complimenti per tutto ciò che in una stagione è stato costruito. Un anno fa non c'era una Prima squadra granata e le giocatrici che rimanevano legate al Torino erano costrette a partire in prestito per proseguire il proprio cammino. Ora non è più così, perché finalmente la Prima squadra è diventata realtà. Dal progetto è nata una squadra tenace, un Toro che sa lottare e che ha sempre puntato in alto. Nella fase a gironi il Torino Femminile si è imposto subito tra le teste di serie e ha chiuso al secondo posto, ai playoff c'è stata l'adrenalina dei quarti e il dominio in semifinale; in finale non è arrivato il trionfo, ma si è vista chiaramente la fame delle granata nel modo in cui a forze esaurite hanno cercato una disperata rimonta. Non sarà Serie C, è vero, ma il Torino Femminile ha posto le basi per il futuro. E da qui deve ripartire, con la stessa fame e facendo tesoro dell'esperienza acquisita. Il primo assalto non è riuscito, ma il sogno potrà essere rialimentato nella prossima stagione.

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