In una contingenza come quella attuale ci perdono un po' tutti. Anche le società calcistiche, che senza i soliti introiti, avranno sicuramente delle perdite notevoli. Per cercare di limitare i danni una delle proposte avanzate dei club di A è quella di decurtare parte degli stipendi dei propri giocatori. Negli scorsi giorni sia Gravina, presidente federale, che Tommasi, presidente dell'Associazione Calciatori, hanno definitivamente sdoganato il tema, spiegando che non è un argomento tabù e i ciechi garantismi vanno accantonati. In Europa si vedono già alcune società che hanno iniziato a prendere questa strada, ma fin qui ci sono state reazioni opposte. È andata male al Sion. La società svizzera ha imposto un taglio dell'80% della mensilità dei propri giocatori. In nove di questi si sono opposti e di conseguenze il club ha licenziato i propri calciatori (tra cui quel Doumbia vecchia conoscenza romanista). Storia diversa quella del Borussia Mönchengladbach. In questo caso sono stati direttamente i giocatori della società tedesca ad annunciare pubblicamente di volersi ridurre lo stipendio per il periodo di stop del campionato.
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Torino, il taglio degli stipendi? Passerebbe da un accordo Cairo-giocatori
L'approfondimento / Apertura di Tommasi alla trattativa per decurtare gli stipendi dei giocatori, ma l'Aic non può imporre nulla ai calciatori
"IN ITALIA - Anche in Italia si dovrebbe andare verso questa direzione: l'argomento è stato affrontato nell'assemblea di Lega tenutasi ieri, venerdì 20 marzo. Ma se i club spingono per ottenere subito la decurtazione degli stipendi del mese di marzo, l'associazione calciatori temporeggia. Al momento, comunque, sembra che la percentuale trattenuta si aggirerà intorno al 20-30%. Inoltre non saranno decurtate parti di stipendio uguali per tutti i calciatori, visto che dovrebbe essere valutato in base allo stipendio di ciascuno. C'è ancora da trattare con l'AIC per trovare un comune accordo. E soprattutto va sottolineato che l'associazione dei calciatori non può imporre niente ai giocatori. "Possiamo dare una linea, ma sulle rinunce decidono i singoli", ha scritto Tommasi in una lettera pubblicata ieri sul sito Aic.
"TORINO - A quel punto, poi, le società dovrebbero trattare direttamente con i giocatori. Una volta che si sarà raggiunto un accordo di massima tra le componenti (Aic e le leghe), saranno proprio i club a scendere in campo per trovare con i propri calciatori l'accordo definitivo. Anche in casa Torino, quindi, un verdetto arriverebbe solamente dopo che Urbano Cairo e i giocatori avranno trovato un punto d'incontro. E non ci sarebbe da sorprendersi se anche il club granata, che paga il settimo monte ingaggi della Serie A 2019/2020, si muovesse in questa direzione, considerando che l'attività è stata interrotta.
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