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Torino, l’obiettivo di Giampaolo: far crescere ed inserire Gojak e Bonazzoli

Amer Gojak

Focus On / Le loro prime apparizioni non sono state indimenticabili. Ovviamente serve tempo per i due ultimi arrivati e il tecnico abruzzese lo sa

Andrea Calderoni

Amer Gojak e Federico Bonazzoli non sono ancora pienamente inseriti nel Torino di Marco Giampaolo. Le difficoltà del bosniaco e dell’italiano sono emerse anche nella sfida di mercoledì 4 novembre a Marassi contro il Genoa. La formula ripetuta più volte da metà agosto in avanti a proposito del Torino, ovvero “serve tempo”, vale a maggior ragione per Gojak e Bonazzoli, gli ultimi arrivati. Sul gong del calciomercato sono approdati sotto la Mole. Gojak, tra l’altro, ha perso una decina di giorni essendo impegnato con la propria nazionale nello scorso mese di ottobre. Proprio per tale ragione, e per molte altre che tra poco vi proporremo, le prime prestazioni del centrocampista e dell'attaccante non sono state indimenticabili.

ATTACCO EX SAMP - Bonazzoli ha dalla sua parte la conoscenza di Giampaolo. In realtà, però, quando incrociò sulla propria strada il tecnico abruzzese alla Sampdoria, Bonazzoli era ancora un teenager grezzo e da formare. Ora è cresciuto, è diventato un giovane calciatore con le proprie caratteristiche che dovrà mettere a completa disposizione del 4-3-1-2 di Giampaolo. È destinato a crescere, a maggior ragione se potrà trovare spazio con continuità. Lo spazio potrebbe averlo per due ragioni: gli acciacchi fisici di Simone Zaza e le numerose difficoltà di Simone Verdi. Uno degli obiettivi di Giampaolo è proprio quello di integrare totalmente Bonazzoli, perché l’allenatore ex Milan sa che il gruzzolo di gol di Bonazzoli sarà decisivo nell’arco della stagione granata (non bastano quelli di Andrea Belotti).

DALLA CROAZIA - Più complesso è l’inserimento di Gojak per parecchie ragioni. La prima: Gojak non conosceva fino a qualche settimana fa il calcio italiano. In Croazia i ritmi sono diversi e anche le partite internazionali giocate con la Dinamo Zagabria sono di una caratura tecnico-tattica differenti rispetto a quelle della Serie A. In secondo luogo, il bosniaco, come già detto, si è allenato relativamente poco con il gruppo squadra. Ancora: non solo si deve adattare ai ritmi del calcio nostrano, ma anche al Bel Paese e in primo luogo alla lingua italiana. Gojak sta, perciò, studiando sui libri e sul campo. Giampaolo sa che può fare affidamento su una mezz’ala duttile. Lo farà crescere piano piano, non drammatizzando eventuali passaggi a vuoto che stanno alla base di un processo di integrazione.

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