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Torino, serve più equilibrio in entrambe le fasi: e con la Roma punta sui cross

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La lavagna tattica / Per avanzare è necessario vincere i contrasti a centrocampo, e la chiave può essere puntare Peres e Juan Jesus...
Lello Vernacchia

Questo pomeriggio il Toro ospita la Roma, e la speranza è quella che si concretizzi il famoso detto del gol dell'ex: dovesse andare così, i padroni di casa vincerebbero infatti per 3-1 poichè avranno in campo Ljajic, Falque e Sadiq, mentre tra i capitolini sarà probabilmente della partita Bruno Peres. Al di là di queste speranze, la sfida odierna rappresenta una tappa molto importante del percorso stagionale poichè darà a Mihajlovic la definitiva risposta in relazione al modulo utilizzato. Pur pesando infatti l'assenza di Belotti, il vero problema di questo Torino non è attualmente la presenza del Gallo o quella di Sadiq.

Il tecnico è da apprezzare perchè è convinto delle sue idee, e di questo gli va dato merito, nel senso che se  è convinto che la squadra dia il massimo in questo modulo è giusto che continui così: non si tratta però di una visione condivisa. Anche contro il Crotone il Toro ha subito due reti venendo bucato centralmente, rischiando addirittura di perdere, e tutti gli indizi portano a pensare che insistere con il 4-2-3-1, senza mettere un altro centrocampista, porti i due giocatori in mediana a 'scoppiare'. Non è detto che col 4-3-3 vinci la partita, però con quel modulo le mezzali - in particolar modo Baselli che è abilissimo - si possono inserire con più facilità e mettono molto più in difficoltà l'avversario: così invece 'scoppiano' e poi col possesso degli avversari non riescono più a stargli dietro.

Non è un caso che in tutte le partite giocate finora o quasi, i cambi effettuati dal tecnico abbiano riguardato il centrocampo: perchè i due interpreti non ce la fanno a coprire 60 metri di campo per l'intera durata del match. Contro la Juventus si è vista addirittura una marcatura di Niang su Lichtsteiner, con il granata che rincorreva lo svizzero: il Toro non è una squadra che si possa permettere questo schieramento o atteggiamento, non ha i giocatori adatti. Proprio per questo motivo è forse da considerare la sfida di quest'oggi come l'ultimo banco di prova, l'ultima partita che si può permettere di giocare così: se la vince può continuare così, ma se la perde deve cambiare. Il rischio da evitare è quello di ricadere in un "Ventura-due", con un modulo divenuto prevedibile ed inadatto ma difeso e perpetrato ad ogni costo, senza provare mai a cambiare. A questo punto Ljajic potrebbe tornare a stare in fascia per rientrare, perchè serve un centrocampista in più: manca il puntello di centrocampo.

In difesa il Torino può vantare ottimi giocatori, che hanno molta esperienza, ma con il gioco che fanno i granata una volta che il centrocampista viene saltato c'è superiorità numerica, e allora la difesa va in sofferenza: un centrocampista in più è molto utile sia in fase di possesso che in fase di non possesso. Se la Roma fa quello che sa fare, può davvero mettere tantissimo in difficoltà i granata: è una squadra che in ogni momento può fare male, ed è proprio la mediana a fare paura. Sarà necessario fare attenzione soprattutto ai centrocampisti, in particolare a Pellegrini che si sa inserire benissimo. Come diceva anche Giagnoni, a centrocampo se vinci i duelli vai avanti e se li perdi vai indietro: se i granata riusciranno a chiudere le linee di passaggio dei centrocampisti romanisti, e se i due terzini faranno bene in fase di copertura, ecco che allora anche la difesa potrebbe agire con maggiore tranquillità.

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