Due vittorie, quattordici punti conquistati. Sono numeri impietosi quelli del Toro, che venerdì a Benevento ha chiuso uno dei peggiori gironi d’andata di tutta la sua storia. Appena due successi all’attivo nelle prime diciannove giornate per i granata, che in Serie A non hanno mai fatto peggio. Prendendo in considerazione solamente il massimo campionato a venti squadre, un simile risultato era già capitato solo nel 2007/2008. In quell’occasione, la squadra allenata da Novellino (cui subentrò De Biasi ad aprile), vinse appena due gare ma riuscì comunque ad arrivare al giro di boa con 17 punti all’attivo e a fine stagione centrò la salvezza.
I PRECEDENTI – Appena due vittorie in tutto il girone d’andata anche per il Toro del 2002/2003, che chiuse il campionato all’ultimo posto con ventuno punti. In quel caso i granata arrivarono al giro di boa con appena dieci punti in 17 partite (il campionato era a 18 squadre), un risultato in proporzione peggiore di quello attuale (media di 0.58 punti contro 0.73). La retrocessione, per quella squadra, fu un epilogo inevitabile. Si passa al 2008/2009, stagione dell’ultima discesa in Serie B. Al termine del girone d’andata le vittorie erano quattro, e quindici i punti conquistati; i trentaquattro complessivi al termine del campionato non furono abbastanza per evitare il terzultimo posto, che condannò i granata alla retrocessione. Il girone di andata di quella stagione fu comunque migliore di quello attuale sia per vittorie che per punti conquistati.

LA SITUAZIONE – I numeri del girone d’andata, con relativi confronti con il passato, sono lo specchio della difficile situazione in cui è precipitata la squadra. Impressionante anche il crollo verticale di un gruppo che nel giro di un anno e mezzo è passato dai preliminari di Europa League alla lotta salvezza, con annessi record su record negativi. E sarà fondamentale, per tirarsi fuori da una simile situazione, un intervento della società. L’arrivo di Nicola sulla panchina granata sembra aver dato una scossa alla squadra, ma da solo difficilmente può bastare. Impensabile, in un simile contesto, non fare ricorso al mercato: la rosa ha palesato dei limiti qualitativi specialmente in mezzo al campo, non intervenire potrebbe rivelarsi un errore imperdonabile. Il tempo per recuperare non manca, ma gli innesti di gennaio saranno fondamentali.
complimenti vivissimi alla premiata ditta Cirio-Rovagnati, in particolare al primo che ha scelto il secondo, cambiato allenatore nel momento sbagliato senza fornirgli i rinforzi necessari, macinato splendidi record… sono passati più di quindici anni ma il film che siamo costretti a vedere è sempre lo stesso,
la Grande Bruttezza !
Ringraziate Zaza e Verdi. Due campioni che fanno la differenza.
Voto 8 a Capro.
Altro bel record da appendere nella bacheca in sede, caro presiniente dei miei stivali. Ah quali erano invece quelli che qualche anno fa andava sventolando ai 4 venti?! Suvvia ce li elenchi di nuovo, faccio personalmente un po’ fatica a ricordarmeli!
Morale, statistiche alla mano, si va matematicamente in b. È questo il succo dell’articolo?
Se ci fossero i playout non andremmo neanche a quelli ma dritti dritti in B
Vedrai che Nicola saprá sovvertire con il Cuore …. FT
Secondo me è stato un girone di andata da 7 in pagella, in linea con l’operato di Cairo.
Solo che i voti vanno da 8 a 18…
“sta nascendo un bel Torino” cit. Fa il pari con il “quest anno ci divertiremo” stesso succo del discorso, Stesso risultato sportivo. Ma adesso arriva lerager e sistemiamo tutto!!! 🙂
No uno dei peggiori, ma il peggiore! Al di là dei punti abbiamo collezionato le più grandi umiliazioni di sempre, subendo goleade imbarazzanti, esprimendo un non gioco indecente ma soprattutto disonorando la maglia come mai nella storia. Ma sappiamo che la responsabilità è unicamente di una società assente che ha solo pensato a fare plusvalenze e mai a costruire una mentalità vincente.
Le goleade imbarazzanti e il gioco indecente per tutta la stagione fanno parte del campionato precedente. 2019-2020.
E Vagnati è ancora al suo posto.
Incredibile!
Per capire che cosa sia successo bisogna andare un po’ indietro, direi all’ arrivo di Mazzarri. E’ vero che nella stagione 2018-2019 si sono fatti 63 punti, ma con un gioco spesso scadente (lo testimoniano fra l’ altro i sei 0-0), in un campionato dove squadre come Milan, Roman, Lazio, Fiorentina, Sassuolo hanno deluso e con un depauperamento della “rosa”. Mazzarri non ha ritenuto di trattenere Ljajic, utilizzato a singhiozzo e male Iago Falque, mettendolo anche in un ruolo non suo (trequartista), disdegnato da subito i due rinforzi principali della campagna acquisti (Zaza e Soriano). L’ anno successivo altro errore: ha voluto Verdi, che è stata una delusione e che ha costretto la società a un pesante esborso economico, sproporzionato al valore del giocatore. Nell’ ultima campagna acquisti si sarebbe dovuta mollare la zavorra e trovare rinforzi veri: nel primo caso la crisi provocata dal Covid ha reso molto difficile l’ operazione, nel secondo le indicazioni di Giampaolo sono state errate e ci siamo caricati di ingaggi pesanti (Lynetti e Rodriguez) e giocatori mediocri. Poi altri errori del tecnico: affidare a Rincon il ruolo di regista, recalcitrare a usare i due giovani talenti a sua disposizione (Singo e Segre), emarginare ‘Nkoulou, pensare di poter fare a meno di Sirigu (per fortuna per un breve periodo) e Izzo, fare un continuo tourbillon difensivo. E ancora: il modulo, quello da lui preferito non poteva contare sugli uomini giusti e così si sono persi un sacco di punti (ne abbiamo fatti 4 nelle prime sette giornate); i cambi molto ritardati e anche sbagliati (uno per tutti, quello di Lukic per Zaza nel derby). Se dunque è vero che alla fine tutte le colpe devono risalire alla società, è anche vero che gli ultimi nostri “condottieri” ci hanno messo del loro. Rinforzi a gennaio? Penso che Nicola dovrebbe innanzi tutto utilizzare la meglio gli uomini che ha (come ha fatto con Zaza, speriamo che una rondine faccia primavera), dando segnali di discontinuità (provare a inserire Verdi al fianco di Belotti e Zaza, come ha fatto nella ripresa a Benevento, dare spazio a ‘Nkoulou e Segre). Naturalmente se arrivassero altri giocatori veramente validi sarei ben contento.
Mazzarri ha fatto 63 punti, record nei campionati a 3 punti, tu un mucchio di chiacchiere sbilenche.
…. Zaza Belotti atto quarto…. Cosa cambierà? Una beata minchia direbbe cetto. Che fondamentalmente é la caricatura del mandrogno.
Anno bisesto anno funesto? No. Chi è causa dei propri mali pianga se stesso. Gestione approssimativa, non-attaccamento alla squadra. Il resto parla da se. Speriamo di essere nella direzione giusta adesso. Ma a giugno per favore voltiamo pagina.
Gli stoici sostenevano le virtù dell’autocontrollo e del distacco dalle cose terrene, portate all’estremo nell’ideale dell’atarassia, come mezzi per raggiungere l’integrità morale e intellettuale. Nell’ideale stoico è il dominio sulle passioni o apatìa che permette allo spirito il raggiungimento della saggezza. Ecco la definizione del termine “maestro” che ben si attaglia a Giampaolo. Evviva il nostro “bidello” Nicola. Gesso, inchiostro e cancellino. E al diavolo il “Greco antico”.
Applausi …. FT
Statistiche che vanno guardate con curiosità ma nn sono la bibbia
Certo è che se nn arrivano 2 giocatori di qualità a centrocampo la vedo dura
Nicola va sostenuto
Vedreno
Le statistiche non sono la bibbia ma dicono che per arrivare a 40 punti dobbiamo farne 26 nel girone di ritorno, ossia 12 in più di quanti ne sono stati fatti nella prima metà. Spero di sbagliarmi, ma non mi sembra un risultato alla portata di questo gruppo, specialmente senza innesti importanti dal mercato. Intendo gente che faccia la differenza dal pdv qualitativo: le dirette concorrenti, vedi Genoa e Cagliari, lo hanno fatto. Adesso ce la giochiamo noi, il Parma e lo Spezia per un posto. Si fa un gran parlare di mediani ma a noi serve come il pane un leader difensivo da campionato italiano, non fenomeno ma bravo tatticamente e, soprattutto, “che avverta il pericolo” e sia reattivo: Lyanco è troppo lento e spensierato. Poi serve una seconda vera e rapida, per evitare che lo debba fare Belotti: Gallo e Zaza potranno anche giocare insieme, ma sempre uno a scapito dell’altro.
C’è tempo. Siamo alla finestra. A fari spenti. Sotto traccia. Prima faccio poi vi dico.
E poi, all’arrivo del solito bidone preso al discount: “È un profilo che seguivamo da tempo”
A parte Vagnati e Cairo era stato previsto da chiunque ai nastri di partenza e non solo dopo con il senno di poi ……magari non così male ma si capiva subito che si stavano facendo mosse senza ne capo ne coda
Esatto. Da agosto con Longo si insisteva sul cambio squadra a 360gradi ribadendo il concetto che saremmo finiti in B. Tutti tranne i due geni Cairo e Vagnati.