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Toro, ecco perché bisogna vendere per fare mercato: tutti i numeri

Vagnati
I granata hanno necessità di fare cessioni importanti per finanziare il mercato in entrata

“La mia idea è che per le società come il Torino le cessioni non sono un male assoluto, ma una grandissima opportunità; se si riesce ad alzare il valore di un giocatore attraverso il lavoro e lo vendi bene per reinvestire nei ruoli in cui mancano giocatori non è una cosa negativa. Nel passato del Toro c’è la storia di giocatori che non sono stati venduti e poi il loro rendimento è diventato scadente". Juric parlò così in merito ad una possibile cessione di Perr Schuurs nella conferenza stampa di presentazione della gara con il Milan. Poi, l'olandese è rimasto a Torino, ma il tema rimane centrale: per finanziare il mercato in entrata i granata hanno bisogno di un mercato in uscita importante, con la cessione di un top. Ed è proprio l'arrivo dell'ex Ajax, con una spesa decisamente minore rispetto a quanto incassato dalla cessione di Bremer alla Juventus, che testimonia che un mercato finanziariamente sano può essere fruttuoso sia a livello economico, ma soprattutto tecnico.

Torino, i granata hanno speso più di quanto incassato, ma ci sono esempi virtuosi

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Il Napoli ha dimostrato che si può vincere e convincere, vendendo anche giocatori top del calibro di Insigne, Koulibaly, Mertens e Fabian Ruiz, ma reinvestendo e terminando la stagione con il bilancio positivo. Non significa che i propri calciatori, in particolare quelli che faranno da ossatura per un Toro del futuro, vadano svenduti, ma piuttosto il guadagno deve essere ottimizzato per poter, poi, reinvestire. Il Torino è ottavo nei club italiani che dal 2014 ad oggi hanno speso di più: i granata sono stati artefici di spese importanti che non hanno portato i risultati sperati. I danni di questi acquisti, Verdi e Zaza su tutti, si sono portati avanti per anni e spiegano i prestiti con diritto di riscatto, tipici dell'era Juric. Gli azzurri di De Laurentiis hanno intrapreso un modello vincente per risanare le spese ingenti degli anni passati. Inoltre, un altro modello da seguire può essere l'Atalanta, che è il club italiano che ha il bilancio con il segno positivo più alto, per di più nello stesso periodo in cui ha ottenuto i migliori risultati sportivi nella storia del club. A livello internazionale, altri top club, come Benfica, Ajax e Porto, testimoniano che i risultati sportivi possono non essere slegati ad un modello di calcio più sano ed equilibrato.

Toro, le spese e le cessioni negli ultimi nove anni

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Il Torino ha saputo intraprendere un modello sano di costruzione della rosa nei primi anni successivi alla risalita in A di Ventura. L'addio di Darmian, ad esempio, è stato colmato dall'arrivo di Zappacosta. Inoltre, si era creato un mix giusto tra calciatori di esperienza e nuovi da fare crescere e valorizzare. In seguito alle cessioni di uomini come Glik e Maksimovic nel 2016 e alle conseguenti plusvalenze, i granata nei mercati successivi hanno speso cifre mai viste prima per colpi, che, però, non hanno dimostrato il valore della spesa. Esempi di questo sono Niang nel 2017, Zaza nel 2018 e Verdi nel 2019. Nel mentre sono arrivati anche calciatori come Bremer e Lukic, le cui successive cessioni hanno, poi, ripianato solo in parte le casse del club. Nel 2020, insieme al covid che ha aggravato ulteriormente la situazione, sono arrivate delle stagioni molto complicate in cui la salvezza è stata raggiunta solo nelle ultime giornate. L'arrivo di Juric ha fatto cominciare una nuova epoca, in cui si è provato a raggiungere una stabilizzazione sul piano finanziario, senza che quello sportivo fosse ulteriormente danneggiato. L'addio di Bremer l'anno scorso ha permesso l'arrivo di Schuurs e di Vlasic in questa sessione, senza dimenticare i soldi spesi per Ilic, solo parzialmente ripianati dalla cessione di Lukic. Ma l'assenza di una grande plusvalenza in questo mercato non ha permesso ai granata di completare la rosa con un ulteriore trequartista di qualità per puntellare il reparto.

Quali club italiani hanno speso di più dal 2014 a oggi?

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Milan: -545 milioni (-55 milioni nel 2023)

Juventus: -449 milioni (+6 milioni nel 2023)

Inter: -259 milioni (+36 milioni nel 2023)

Napoli: -217 milioni (+6 milioni nel 2023)

Bologna: -86milioni (-21 milioni nel 2023)

Lazio: -77 milioni (-1 milione nel 2023)

Cagliari: -14 milioni (-13 milioni nel 2023)

Torino: -9 milioni (-18 milioni nel 2023)

Roma: -4 milioni (+95 milioni nel 2023)

Fiorentina: +68 milioni (0 milioni nel 2023)

Hellas Verona: +84 milioni (+50 milioni nel 2023)

Sassuolo: +97 milioni (+47 milioni nel 2023)

Genoa: +114 milioni (-22 milioni nel 2023)

Sampdoria: +129 milioni (+18 milioni nel 2023)

Udinese: +196 milioni (+20 milioni nel 2023)

Atalanta: +227 milioni (+93 milioni nel 2023)

I club col saldo positivo maggiore dal 2014 a oggi

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Benfica: +764 milioni (+114 milioni nel 2023)

Ajax: +434 milioni (+19 milioni nel 2023)

Salisburgo: +289 milioni (+50 milioni nel 2023)

Monaco: +402 milioni (+7 milioni nel 2023)

Sporting Lisbona: +376 milioni (+50 milioni nel 2023)

Porto: +352 milioni (+19 milioni nel 2023)

Lille: +350 milioni (+12 milioni nel 2023)

Lione: +336 milioni (+75 milioni nel 2023)

PSV: +262 milioni (+98 milioni nel 2023)

Dinamo Zagabria: +251 milioni (+63 milioni nel 2023)

Atalanta: +227 milioni (+93 milioni nel 2023)

Braga: +222 milioni (+24 milioni nel 2023)

Shakhtar Donetsk: +208 milioni (+98 milioni nel 2023)

Udinese: +196 milioni (+20 milioni nel 2023)

River Plate: +179 milioni (+34 milioni nel 2023)

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