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Toro, i quattro anni di Bremer: in granata è diventato un top player

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Quattro stagioni in crescendo per Bremer, che contro il Napoli potrebbe aver chiuso la propria esperienza in granata

Silvio Luciani

Con ogni probabilità, quella contro il Napoli è stata l'ultima partita di Gleison Bremer con la maglia del Toro. Non è un segreto, infatti, che sul difensore brasiliano si siano posati gli occhi di mezza Europa e neanche che la sua ambizione fosse quella di giocare la Champions League. "Sarò sempre grato al club - ha dichiarato Bremer un anno fa - ma è normale che ad ogni atleta piacerebbe giocare la Champions ed essere tra i migliori". E ora che tra i migliori ha dimostrato di poterci stare a pieno titolo, Bremer - che salterà per infortunio le ultime due di campionato - lascerà i granata dopo aver disputato una stagione straordinaria.

LA SCELTA - E pensare che quando è arrivato a Torino, nel luglio del 2018, Gleison non era neanche la prima scelta dei granata. A pensarci oggi viene quasi da sorridere, ma prima di virare sul difensore dell'Atlético Mineiro, il Toro aveva puntato tutto su Lucas Verissimo, salvo poi cambiare rotta a causa delle richieste eccessive del Santos. Un'intuizione griffata Petrachi, che ha pagato dividendi infinitamente più alti rispetto alle aspettative. Bremer ha dovuto lavorare duramente prima di spiccare il volo ed attestarsi tra i migliori difensori della Serie A, dimostrando che la dedizione e la costanza, alla lunga, pagano.

DA PROMESSA... - Gleison ha saputo aspettare il momento giusto senza mai abbattersi. Non l'ha fatto neanche dopo aver raccolto soltanto 7 presenze tra campionato e coppa nella prima stagione in granata: "Io volevo giocare, Mazzarri mi diceva di aspettare: aveva ragione lui perché ho seminato tanto e ora sto raccogliendo". Un anno di apprendistato che è servito al brasiliano per ambientarsi in un campionato difficile come la Serie A. Di lì in poi, nonostante qualche inciampo nella stagione successiva (vedi le due espulsioni contro Parma e SPAL) Bremer è cresciuto costantemente, accumulando presenze, esperienza e iniziando a dimostrare una spiccata propensione per il gol. La vera svolta è arrivata alla ripresa del campionato dopo la pausa dettata dal Covid, quando si è preso la maglia da titolare con Moreno Longo in panchina e non l’ha più lasciata.

A TOP PLAYER - Uno dei più grandi meriti di Bremer, difensore dalle doti fisiche e tecniche fuori dal comune, è quello di essere riuscito ad emergere nonostante le difficoltà della squadra, costretta a lottare per la salvezza per due stagioni di fila. Da Giampaolo in poi la crescita è stata inarrestabile: decisivo per la permanenza in A con Nicola, superlativo con Juric. Oggi Bremer può vantare 110 presenze, 13 gol e 5 assist con la maglia del Torino e una serie di record statistici (intercetti, contrasti, duelli aerei vinti, gol realizzati nel 2021…) accumulati nelle ultime due stagioni. Il Torino, quindi, saluterà un giocatore dal valore assoluto, apprezzato dal popolo granata anche e soprattutto per le qualità morali che ha dimostrato. Gleison è stato uomo squadra nonostante tutto e con il rinnovo di contratto firmato a febbraio ha dato ulteriore prova di riconoscenza verso il club che lo ha portato in Europa e i tifosi che lo hanno sempre sostenuto.

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