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ToroPreview, verso Salernitana-Torino: “Come gestire le rotazioni?”

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Ogni settimana alcune domande sul prossimo match a tre dei nostri giornalisti, che ci dicono la loro sul momento del Toro

Redazione Toro News

Quattro domande, tre pareri in merito. Le nostre opinioni, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Luca Bonello, Andrea Calderoni e Irene Nicola.

Per il Toro tanta fatica contro un Verona che ha badato quasi esclusivamente a difendere. Contro la Salernitana vi aspettate una partita tatticamente più facile?

Bonello - Mi aspetto una partita di grande pressing, da parte di entrambe le squadre, ma anche di grandi spazi. La Salernitana di Nicola spesso alza troppo il baricentro, lasciando praterie sulle fasce e alle spalle dei difensori. Il Toro dovrà essere bravo a sfruttare questo aspetto, così come ha fatto il Milan all'Arechi nella gara dello scorso mercoledì.

Calderoni - No, sarà una partita complicata in egual modo. La Salernitana è un avversario rognoso e sarà una gara tosta soprattutto dal punto di vista fisico. Di conseguenza, il dispendio di energie mentali sarà superiore rispetto alla media. Insomma, a Salerno andrà in scena la classica battaglia calcistica e questo Toro dovrà sopperire alle mancanze fisiche con la qualità dei suoi giocatori più estrosi.

Nicola - Mi aspetto una partita meno imballata rispetto a quella vista con un Verona schierato in campo con lo stesso 3-4-2-1 granata. Il 3-5-2 della Salernitana può essere però un'arma a doppio taglio. Molto dipenderà anche dall'atteggiamento dei campani, se sarà più difensivo il Toro dovrà essere più bravo rispetto a quanto fatto contro il Verona per crearsi spazi e sfruttare eventuali errori. Qualora gli spazi fossero più aperti mi aspetto di vedere un Torino propositivo e dinamico sulla trequarti.

 

Capitolo centravanti: avanti con Vlasic o spazio a Sanabria dal 1’?

Bonello - Direi che l'opzione falso nueve è da accantonare del tutto, a meno di clamorose emergenze. Contro il Verona, il Toro ha concesso un'ora all'avversario, non attaccando praticamente mai, proprio perché una punta di ruolo che tenesse il pallone e facesse girare la squadra mancava. Quindi, contro la Salernitana, bisogna assolutamente schierare Sanabria dal 1'.

Calderoni - Io darei sempre spazio a Sanabria. Il sudamericano è stato aspramente criticato dai più nel corso della prima parte della stagione, in realtà si è dimostrato il centravanti ideale per sviluppare le manovre offensive del Torino secondo le idee calcistiche di Ivan Juric. Con il tecnico croato nessun attaccante è mai andato in doppia cifra. Una ragione ci sarà. Non è un problema di Sanabria, anzi l'ex Genoa aiuta e facilita il compito a chi agisce dietro di lui.

Nicola - Personalmente non avrei optato per il falso nove nemmeno contro il Verona. Fatta eccezione per la gara con la Sampdoria, è una soluzione che fin qui non è mai decollata (brutte le prestazioni contro Sassuolo, Juventus e Bologna). Juric si è speso in parole di stima e fiducia per Sanabria recentemente e, attenendomi al suo giudizio, credo che dovrebbe dargli una possibilità al centro dell'attacco per garantire anche a Vlasic di giocare sulla trequarti e sfruttare appieno il suo apporto prezioso in un ruolo che gli è più congeniale.

 

Oggi la Salernitana, poi mercoledì ci sarà il Milan in Coppa Italia: come gestireste le rotazioni?

Bonello - Il Toro non ha una rosa lunghissima, ma ci sono diverse alternative per ruolo. In difesa sono i 5, quindi si possono alternare tranquillamente nelle varie gare, stesso discorso in mezzo al campo con Lukic, Ricci e Linetty e sulla trequarti con Miranchuk, Vlasic e Radonjic. Sugli esterni ritorna Singo, che con Vojvoda e Lazaro può ruotare. In più ci sono i giovani. Quindi direi che Juric ha abbastanza possibilità di far giocare e respirare tutti. L'unico che dovrebbe stare sempre in campo, infine, sarebbe Sanabria, ma solo per mancanza di un vero sostituto.

Calderoni - La Coppa Italia dev'essere necessariamente un obiettivo. Non lo è stato nella scorsa stagione e in tanti si sono mangiati le mani dopo l'uscita prematura con la Sampdoria. Il prossimo ostacolo sarà il Milan, quindi non sarà affatto semplice avanzare ulteriormente. Juric ha detto che il Torino rischia di restare senza obiettivo in campionato, a maggior ragione bisogna concentrarsi sulla Coppa. Proprio per tale ragione penserei a qualche rotazione in più a Salerno per presentarsi con tutti gli effettivi con il Milan.

Nicola - In difesa Juric ha molteplici alternative e penso quindi che sia il reparto che lo preoccupi di meno, potendo scegliere a Milano eventualmente di cambiare entrambi i braccetti. Per quanto riguarda il centrocampo, Linetty è recuperato e potrà dar modo di rifiatare a Lukic o Ricci. Sulla trequarti credo che si riproporrà la solita alternanza tra Vlasic, Miranchuk e Radonjic, dando spazio da subito magari a chi partirà dalla panchina contro la Salernitana. In attacco sfrutterei Sanabria per dargli minutaggio e fiducia dopo un periodo incolore, credo possa fargli più bene giocare che essere gestito.

 

Juric ha detto che ad oggi non è realistico pensare all’Europa: parole giuste o si rischia di togliere motivazioni a squadra e tifoseria?

Bonello - A mio parere, una motivazione del genere uccide l'entusiasmo, che al Torino già è poco. Tutti sappiamo che in Serie A ci sono almeno 8 squadre superiori a noi, ma ciò non significa che non possiamo provare a lottare fino alla fine per l'Europa. Inoltre, una squadra e una tifoseria hanno bisogno di motivazioni e di obiettivi, altrimenti si perde attaccamento e si sprofonda nel nulla.

Calderoni - Ripeto, bisogna focalizzarsi non soltanto sul campionato ma anche sull'altra manifestazione che vede protagonista il Torino. A tal proposito mercoledì sarà una delle giornate più importanti della stagione del Torino. Juric ha voluto pungolare l'ambiente. Sa benissimo che se si perdono punti in partite come quella interna con l'Hellas Verona l'Europa diventa un obiettivo utopistico. Vedremo se avrà toccato i tasti giusti.

Nicola - Juric non è nuovo a dichiarazioni anche provocatorie. Non penso che le avrebbe rilasciate però se non per cercare una reazione dei suoi, come d'altronde aveva fatto anche punzecchiando la società durante il mercato. Il suo intento, a parer mio, è essere smentito sul campo, nella speranza di vedere un Toro che non si perde (e perde punti) nelle partite che sulla carta dovrebbe portare a casa. L'Europa resta più un sogno che non obiettivo, ma a parer mio le sue parole sono più un avvertimento per evitare una seconda metà di campionato anonima, Europa o non Europa, per quanto a un tifoso possano sembrare sconfortanti.

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