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ToroPreview, verso Sassuolo-Torino: giusto dare fiducia a Zaza?

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Istruzioni per l’uso / Ogni settimana alcune domande sul prossimo match a tre dei nostri giornalisti, che ci dicono la loro sul momento del Toro
Redazione Toro News

Quattro domande, tre pareri in merito. I nostri pareri, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Nicolò Muggianu, Nikhil Jha e Silvio Luciani.

Il Torino patirà le scorie post-derby?

Nicolò Muggianu - La storia recente del Torino parla di molti episodi di blackout legati a "traumi post-derby", ma credo che contro il Sassuolo sarà diverso. La sconfitta contro la Juventus, per come è arrivata, credo che abbia lasciato più consapevolezze che scorie. La squadra di Mazzarri, d'altronde, ha dimostrato sul campo di potersela giocare contro chiunque e poi fuori casa i granata quest'anno hanno un trend particolarmente positivo...

Nikhil Jha - Immagino proprio di no, perché per la prima volta da parecchio tempo il derby non è stato una mazzata psicologica, ma anzi una prova di forza da parte del Toro - al di là della sconfitta. Dimostrando a se stessi di potersela giocare con i più forti, ora i granata possono affrontare il resto d'Italia con coraggio e convinzione. E credo che lo faranno.

Silvio Luciani - Spero e penso di no. Perché questa volta i granata escono dal derby rafforzati, più consapevoli. È accaduto più volte che la stracittadina tagliasse le gambe alle ambizioni del Torino: questa volta non è stato così. I giocatori e l’allenatore sanno di essersela giocata alla pari contro una delle squadre più forti d’Europa, senza snaturarsi minimamente. Sanno che il risultato è stato condizionato da un episodio (l’errore di Zaza e Ichazo) e se lo sono detti in settimana. Questo Toro è più compatto ed unito di quanto siamo abituati a vedere solitamente: a Sassuolo mi aspetto una grande prova di forza.

Iago Falque ha recuperato, ma non è ancora al 100%: giusto rischiarlo o meglio dare continuità a Zaza?

Nicolò Muggianu - A fine anno il campionato è sempre fitto di impegni. Se Iago Falque non è ancora al 100% è giusto mandare in campo Zaza: dopo lo sciagurato retropassaggio che è costato il derby avrà grande voglia di rivalsa. E quale occasione migliore di mettere in mostra il proprio valore e la propria grinta se non contro una ex squadra come il Sassuolo?

Nikhil Jha - Le occasioni per rispolverare Falque non mancheranno, visto che di qui alla fine dell'anno i granata dovranno affrontare tre partite. Mazzarri esige sempre il 100% dal fisico dei suoi e raramente rischia giocatori non al meglio. Parte della decisione potrebbe dipendere da come Zaza avrà risposto in settimana all'errore marchiano nel derby che gli è costata una critica feroce a margine di una partita non malvagia. Le gambe di Falque e la testa dell'ex Valencia: sono questi due i parametri che Mazzarri e staff dovranno soppesare

Silvio Luciani - A rischio di essere impopolare dico Zaza, per due motivazioni differenti: la prima riguarda Falque e le sue condizioni fisiche. Fossi l’allenatore del Toro preferirei perdere un giocatore per i 60’ iniziali, senza rischiare di perderlo per più settimane. Con i problemi muscolari non si scherza e per questo la scelta va concordata con i medici. La seconda motivazione riguarda Zaza. L’attaccante ex-Valencia è un patrimonio del Torino e va difeso: l’errore nel derby è grave ma la prestazione non è stata del tutto negativa. Bisogna concedergli continuità per fare in modo che ripaghi l’investimento della società e la fiducia di tifosi, allenatore e società.

Sirigu non ce la fa, al suo posto ci sarà Ichazo. Quanto pesa l’assenza del numero 39.

Nicolò Muggianu - Probabilmente quella di Sirigu è l'assenza più pesante che il Torino potesse sopportare. Quello del portiere è un ruolo delicato: se pari fai il tuo dovere, ma se sbagli è gol per gli avversari. Ichazo avrà una grossa responsabilità, ma è un professionista serio ed è giusto dargli fiducia.

Nikhil Jha -  Sicuramente uno come Sirigu porta parecchi punti alla fine del campionato, ma durante il derby mi è sembrata di vedere una difesa ugualmente a proprio agio anche con Ichazo, in cui i compagni hanno fiducia. Senza quell'intervento su Mandzukic avremmo probabilmente tutti applaudito un buon impatto sulla partita da parte dell'uruguagio: il Toro può cavarsela comunque.

Silvio Luciani - L’assenza di Sirigu pesa parecchio e sarà un inedito per il Toro, derby a parte. Da quando è arrivato il portierone sardo ha saltato solamente le partite di Coppa Italia e l’ultima giornata dello scorso campionato in casa del Genoa. Detto questo mi fido molto della compattezza della retroguardia granata nel suo insieme e anche di Ichazo: avrà voglia di dimostrare affidabilità e sicurezza.

Quanto può incidere la gara di Reggio Emilia nella corsa all’Europa?

Nicolò Muggianu - Non è vero che tutte le partite valgono tre punti. Se vinci uno scontro diretto ti porti in vantaggio nell'eventualità di un ipotetico arrivo a pari punti. Mazzarri queste cose le sa bene e lo si è visto nell'impostazione del match di Bergamo contro l'Atalanta. Vincere contro il Sassuolo sarebbe senza dubbio il miglior modo di far passare un Natale più tranquillo a tutti i tifosi del Torino. Ma non sarà facile: la classifica ad oggi dice Sassuolo 8° e Torino 11°. Vedremo.

Nikhil Jha - Il Toro era al sesto posto solitario prima del derby, è nella parte destra della classifica mentre scrivo. La classifica è cortissima e restare attaccati al treno può aiutare in termini di motivazione, ma anche la squadra sa che la strada è ancora lunga e ci sono parecchi checkpoint da superare. Reggio Emilia è uno di questi: nessuno pareggio, ma sono sul piatto punti che pesano.

Silvio Luciani - Non sarà indispensabile per la classifica finale, lo sarà per il morale e la fiducia di squadra e ambiente. Nello scorso anno, nonostante tutte le peripezie, il Torino è arrivato a sei punti dall’Europa League ma a dicembre tutto l’ambiente era già depresso e non ci credeva più. Bisogna evitare che ciò accada rimanendo sempre ancorati alla zona europea, soprattutto ora che la classifica è corta e c’è un gran vuoto di potere nelle zone che contano.

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