Il laterale granata dal Brasile: "Ho fatto il terzino nella difesa a 4 per due anni ai tempi del Santos". Poi scherza sul futuro del tecnico granata: "Mi disse che se avesse guidato l'Italia mi avrebbe naturalizzato per convocarmi. Non sarebbe...
Si parla di Torino, e di Ventura, anche oltre oceano. Il laterale brasiliano Bruno Peres, infatti, ospite in patria del programma “Futebol no Mundo”, in onda sulla ESPN, ha parlato della sua esperienza granata e anche del tecnico sempre più vicino a diventare il nuovo CT azzurro: “Non amo usare quella parola, ma Ventura per me è come un padre. Mi ha sempre trattato bene, dimostrando affetto nei miei confronti, e io non posso che volere il meglio per lui”.
Il classe ’90 dice la sua anche sulle voci che vorrebbero l’attuale tecnico granata in Nazionale: “Penso che sia un buon nome per l’Italia, è uno dei più grandi allenatori italiani che ama tantissimo lavorare”.
Peres, poi, continua, parlando del suo “padre putativo” Ventura: “Abbiamo creato grande intimità e confidenza. Un giorno mi ha detto: “Se vado in Nazionale dovrò naturalizzarti” e io ho risposto: “No, voglio ancora provare col Brasile”. Lui poi ha ancora scherzato dicendomi che era più facile per me giocare con l’Italia che con la verdeoro, ma io non penso a questa ipotesi”, chiude il brasiliano ridendo.
Infine l’esterno ha parlato della sua collocazione tattica, e di quanto stia imparando a Torino: “Quando si giocava con una linea a quattro di difesa devi gestire al meglio la fase di spinta e questo lo so bene, ma io mi sento pronto a farlo avendo giocato da terzino per due anni e mezzo al Santos. Ma dopo questi due anni di Torino, mi sento molto più preparato di prima”.