Fallo di mano: nelle situazioni sinora codificate il cartellino giallo e il conseguente calcio di punizione scattavano entrambi solo e soltanto se ci fosse stata 'volontarietà' da parte del giocatore. Ora non più, il termine volontarietà sparirà da vocabolario dell'arbitro: sarà punito con anche il cartellino giallo, il giocatore che interromperà un’azione efficace. Non ancora definito il confine del 'braccio naturale' o del 'cilindro del corpo', man a breve arriverà un circolare che spiegherà anche quest'ultimo passaggio.
Norma del vantaggio: mentre attualmente, in caso di fallo da espulsione, l'arbitro deve sempre fischiare e interrompere il gioco per sanzionare tecnicamente (calcio di punizione o rigore) e disciplinarmente (espulsione) il responsabile, dal prossimo anno al direttore di gara sarà richiesto di far proseguire l'azione ed esibire il cartellino "rosso" soltanto successivamente, a gioco fermo (gol, palla fuori) Nel caso contrario, il gioco prosegue e l’arbitro avrà la possibilità di fermarlo quando il giocatore da espellere è coinvolto nella ripartenza. Questo per evitare di impedire alla squadra che ha subito il fallo di concretizzare un vantaggio molto importante (tipo un'azione in prossimità dell’area di rigore o in campo aperto) come accaduto finora.
Soccorsi da prestare ai calciatori infortunati in campo: chi subisce un fallo da "giallo" (o "rosso") deve lasciare il terreno di gioco per farsi soccorrere, lasciando la squadra in 10 uomini. Questa soluzione era un paradosso che aiutava chi commette fallo e andava contro un chiaro principio do fair play. Il prossimo anno, se le cure mediche non saranno superiori a un intervallo di 40/60 secondi (1 minuto), l'infortunato non dovrà più lasciare il terreno di gioco.
Espulsione prima del fischio d'inizio, per fatti gravi o violenti nel pre-gara: questa è una novità che necessità di chiarimenti, perché espellere un giocatore comporterà per la squadra cui appartiene il responsabile magari di iniziare a giocare la gara con un numero di calciatori inferiori a quanto stabilito dal regolamento del torneo o campionato.
Falli da fuori il terreno di gioco: se un giocatore tenta di rallentare o impedire il rientro dell'avversario sul terreno, con pallone in gioco, dopo che sono terminati gli effetti della giocata, oltre all'ammonizione non ci sarà la ripresa di gioco per rimessa da parte dell’arbitro, ma sarà battuto un calcio di punizione (o rigore, se in area). Lo stesso discorso vale per gli occupanti la panchina che entrano senza l’autorizzazione dell’arbitro o dei suoi collaboratori.
Punizione sul fuorigioco di rientro: attualmente il pallone per battere la punizione è collocato nel punto si trova il calciatore in posizione di fuorigioco, tranne il caso di fuorigioco di rientro con l'attaccante che torna nella sua metà campo (caso in cui è battuta nella metà campo avversaria); il prossimo anno sarà battuta sempre nella zona dove gioca o interferisce con il gioco.
La formulazione attuale della regola 8 recita che nel calcio di inizio o ripresa del gioco dopo la segnatura di una rete il pallone è in gioco quando viene calciato e si muove in avanti. Con la nuova scrittura della regola il pallone può essere calciato in qualsiasi direzione.
Altra sperimentazione biennale consiste nel fare un eventuale quarto cambio solo per le gare che prolungano lo svolgimento ai tempi supplementari. L'obiettivo è di vedere se c'è veramente beneficio nell’assistenza del giocatore infortunato o se il sostituto quarto è utilizzato tatticamente, senza sottovalutare il potenziale impiego di tutti i quattro sostituti durante i tempi supplementari, modificando più di un terzo della squadra, possa avere un impatto sleale sulla gara.
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