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Mirco Antenucci si ritira a 40 anni: la parabola al Torino e quel rimpianto granata

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Antenucci saluta dopo 23 anni di carriera professionistica con un unico rimpianto: il Toro
Irene Nicola
Irene Nicola Redattore 

Ventitré anni di carriera professionistica, diciotto mesi dei quali passati al Toro. Ora però è giunto il tempo di salutare con oltre 230 gol da incorniciare nel bottino personale: Mirco Antenucci si ritira. Prossimo ai 41 anni, l'ex attaccante granata ha detto addio raccogliendo l'abbraccio dei tifosi della Spal, società con cui in quasi dieci anni ha creato un legame a doppio filo. Ferrara è stata casa per Antenucci, la parentesi più bella di una carriera in cui il rimpianto è solo uno, a tinte granata: non aver potuto continuare al Toro ormai quindici anni fa.

Antenucci si ritira, il percorso al Toro: sei gol alla prima stagione in granata nell'anno dei playoff mancati

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Antenucci approda al Toro all'età di 26 anni. Gennaio 2011, il club granata lavora al mercato invernale e punta sull'attaccante molisano, acquisito da Cairo e Petrachi in compartecipazione dal Catania. Antenucci, uno degli acquisti più onerosi dell'intera stagione 2010/2011, si mette subito a disposizione di Franco Lerda. Quel Toro, in Serie B, vive un campionato in attesa di decollo. Quando Antenucci arriva in granata la squadra è settima, appena fuori dalla zona playoff. L'esordio arriva sei giorni dopo l'ufficialità del trasferimento, il 29 gennaio in occasione della trasferta con il Crotone: Antenucci per la prima volta fa coppia in attacco con Rolando Bianchi. Il 19 febbraio il primo gol della nuova avventura, davanti ai tifosi granata contro il Pescara allora allenato da Eusebio Di Francesco: inizio secondo tempo, lancio lungo dalle retrovie di Ogbonna, scatto sul filo del fuorigioco e rete dopo aver resistito a due avversari. Nel mentre la situazione del Torino si complica, precipitando a marzo. Lerda viene esonerato il 9 dopo le sconfitte con Atalanta e Vicenza, arriva Papadopulo per una gestione lampo che dura appena dieci giorni e porta altri due ko con Livorno e Frosinone. Torna Lerda, il Torino cambia ritmo ma non basta più e chiude ottavo: addio playoff, addio Serie A. Antenucci termina la stagione con 6 gol all'attivo e 1 assist in 19 presenze. Chiude anche con le idee chiare sul campionato successivo, come riferito a La Stampa: "Il mio futuro lo vedo ancora con la maglia granata addosso. Sarebbe un peccato lasciare in questa maniera, senza aver raggiunto la Serie A. Non voglio. Al Torino devo molto, mi ha permesso di tornare a giocare con continuità, mi ha fatto sentire importante. Un’altra serie B non mi spaventa, anzi. Sono sicuro che insieme potremo toglierci delle soddisfazioni. Volevo misurarmi in Serie A, lo farò: ma con il Toro".


Antenucci si ritira, il percorso al Toro: la Serie A raggiunta, la voglia di restare e la beffa in busta

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Nel campionato successivo viene rinnovata la comproprietà, Antenucci resta quindi a Torino ed è confermato dal nuovo tecnico, Gian Piero Ventura. Sotto la sua ala, l'attaccante molisano si scopre ancor più prolifico. Diventa a tutti gli effetti un protagonista con 41 presenze, raggiunge la doppia cifra in campionato arrivando a 10 gol e li impreziosisce con 6 assist. Antenucci disputa quindi un'ottima annata contribuendo con le sue reti al salto in Serie A dopo tre anni in cadetteria e dopo l'amarezza della stagione precedente chiusa senza nemmeno agguantare i playoff. Il Toro ottiene la promozione il 20 maggio 2012, chiudendo al secondo posto dietro al Pescara dopo una lunga lotta per la vetta. Antenucci festeggia nella speranza di poter rimanere sotto la Mole e afferma: "Io spero di rimanere qui, con la maglia del Torino addosso, anche se nel calcio non si può mai sapere". Così non avviene. Torino e Catania non trovano un accordo, si va alle buste per decidere le sorti del giocatore. Il 22 giugno 2012 il club etneo offre 1.1 milioni di euro, il club granata si ferma a 900 mila. Una doccia fredda per Antenucci, come ricordato anche lo scorso settembre in un'intervista a Tuttosport: "Il direttore del Catania mise più soldi di quanto si aspettavano tutti, facendo un danno a me e al Catania stesso. A Torino avevo tanti amici. Mi ero innamorato della città, la più bella in cui ho giocato: ero salito anche a Superga. Un’emozione unica per quei ragazzi che vengono giustamente venerati ancora". Nulla da fare, è addio: "L'unico rimpianto è non aver potuto continuare nel Torino". Antenucci torna a Catania, ma non è mai stato nei piani e dopo lo sgarbo di averlo strappato ai granata viene girato in prestito allo Spezia, da lì Ternana e due anni in Inghilterra al Leeds United. Poi il rientro in Italia con la Spal e finalmente la Serie A. Antenucci l'aveva appena assaporata quasi dieci anni prima nel 2008 con l'esordio in maglia Catania in una stagione dove poi era stato progressivamente accantonato, poi 14 presenza nella stagione prima di passare al Toro. La vera possibilità di giocarsi la A arriva tuttavia con la Spal: a Ferrara nel 2016-2017 Antenucci si guadagna la promozione sul campo come con il Torino e a differenza di quanto successo in granata può restare per viversela. Antenucci resta alla Spal fino al 2023, poi va al Bari, altra società in cui lascia il segno, per tornare infine a Ferrara, quella città che ora è diventata casa e continuerà ad esserlo per un nuovo capitolo fuori dal campo. Appesi gli scarpini al chiodo, l'idea di Antenucci è continuare a studiare da direttore sportivo.