Nonostante le indiscutibili doti tecniche, tanto da essere soprannominato ‘Fenomeno’ dai sostenitori viola, non è la prima volta che Mutu risulta coinvolto in spiacevoli situazioni.
Dopo anni brillanti trascorsi in Italia con le maglie di Verona e Parma, i primi guai arrivano in Inghilterra quando milita tra le fila del Chelsea. Le prestazioni e le reti segnate con i Blues cominciano vistosamente a calare, fino al settembre 2004, quando un test anti-doping rileva la presenza di cocaina. In seguito a questa vicenda, oltre a subire una squalifica di sette mesi, il giocatore si trova in lotta con il club di Abramovich, che chiede ed ottiene la rescissione immediata del contratto e un risarcimento che nel 2008 la FIFA quantifica in più di 17 milioni di Euro.
Rientrato dalla squalifica, disputa una stagione intera con la Juventus, prima di passare alla Fiorentina, dove mette in luce tutte le proprie potenzialità, divenendo uno degli elementi più apprezzati dell’intera rosa. Nel 2009 una nuova squalifica per doping, questa volta dovuta ad uno stimolante inibitore della fame, causa nove mesi di interruzione forzata dell’attività agonistica.
A pochi giorni dal termine della sospensione, il romeno viene coinvolto in una disavventura extra-calcistica, venendo accusato di aver aggredito un cameriere di un locale di Firenze. L’ultimo gesto di Mutu diventa la goccia che fa traboccare il vaso: la mancanza di rispetto spinge la dirigenza a mettere fuori rosa il ragazzo, rivolgendosi inoltre alla Corte Federale per poter rescindere unilateralmente l’accordo, considerate le gravi inadempienze contrattuali.Le parti si sono ora riavvicinate, ma ricucire lo strappo non sarà semplice. Toccherà al giocatore riconquistare il posto in squadra e dimostrare professionalità anche fuori dal campo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.toronews.net/assets/uploads/202508/2152c6c126af25c35c27d73b09ee4301.jpg)