Il deputato democratico, responsabile nazionale sport del Pd, Mauro Berruto, ha comunicato la sua decisione: richiesta un'indagine conoscitiva sulla giustizia sportiva. Definendola come "uno strumento che non è più all’altezza del suo compito neanche rispetto ai contenziosi legati “al campo” per gli stessi clamorosi motivi", l'Onorevole Berruto ha così motivato la propria richiesta: "Ho depositato oggi, dopo averla annunciata in ufficio di presidenza della 7ª Commissione, una richiesta di indagine conoscitiva sul tema della giustizia sportiva. Credo sia inderogabilmente giunto il momento di normare un sistema che è sfuggito dalle mani e dagli obiettivi originari, usato – con enorme spreco di tempo e risorse – sempre più spesso come clava per demolire gli avversari delle governance federali in fantomatici tribunali dove i giudici vengono scelti e nominati da chi dovrebbe essere giudicato". Insieme alla richiesta di indagine, ecco che nel testo dell'On. Berruto compaiono anche dei nomi. Così il deputato: "Ho indicato oltre venti soggetti da audire, da tutti i soggetti istituzionali competenti, a partire dal ministro per lo Sport Andrea Abodi, fino alle associazioni atleti e soggetti che, sulla propria pelle, hanno vissuto l’esperienza di questa anomalia e stortura del mondo sportivo. L’indagine conoscitiva parlamentare ha proprio lo scopo di acquisire informazioni, accendere una luce su un tema che chiunque frequenti il mondo dello sport conosce nelle sue criticità e orientare strumenti normativi per migliorarlo". Mauro Berruto, in aggiunta alla richiesta, ha indicato una tempistica di quattro mesi per le audizioni e di due ulteriori per la conclusione dei lavori.
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Pd, Berruto chiede un’indagine sulla giustizia sportiva: la risposta di Gravina…
La richiesta di indagine conoscitiva e la risposta del presidente della FIGC
Non si è fatta attendere la risposta del presidente della FIGC, Gabriele Gravina: "Non so a chi faccia riferimento l’on. Berruto, tuttavia, rappresentando una Federazione affiliata al Coni, mi sento di rispondere che questa ripetuta delegittimazione degli organi della giustizia sportiva non è accettabile. Se Berruto - ha concluso Gravina - è a conoscenza di fatti gravi, come quelli a cui fa riferimento nella sua dichiarazione, li andasse a denunciare alla Procura della Repubblica facendo nomi e cognomi. Per il bene dello sport, è tempo di assunzioni di responsabilità, non di processi sommari ".
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