Più o meno contemporaneamente all’uno-due dei Club di Avellaneda, in Italia erano state Lazio e Roma a scrivere il proprio nome uno dopo l’altro nell’Albo d’oro della Serie A. Dopo 26 anni dallo storico successo del 1974 e uno dopo lo sfortunato sprint finale col Milan, i biancocelesti erano riusciti a cucirsi sul petto il loro secondo e agognato scudetto, realizzando oltretutto un sontuoso en plein con Coppa Italia e Supercoppa italiana. Appena una stagione più tardi, però, la Roma che non si laureava campione d’Italia da 17 anni, dopo il trionfo targato Liedholm del 1983, strappava lo scudetto dal petto degli odiati cugini.
A metà anni Ottanta, in Spagna dominavano i baschi. Nel 1981 e 1982 la Real Sociedad vinse gli unici due campionati della storia ma beffardamente nelle due stagioni successive toccò all’Athletic Bilbao, che non vinceva dal ’56 e non si sarebbe più ripetuto.
A cavallo fra anni Settanta e Ottanta, invece, capitò alle due milanesi. Nel ’79 il Milan di Rivera conquistava campionato (e stella) dopo 11 anni di astinenza, cioè da quando nel ’68 aveva vinto lo scudetto che avrebbe portato alla conquista della Coppa dei Campioni della stagione successiva. Appena un anno, però, e campione d’Italia sarebbe diventata l’Inter, che non ci riusciva da 9 anni. Qualcosa di simile, ma a parti invertite, è accaduto in occasione dei successivi due titoli dei nerazzurri. Fu proprio quando l’Inter vinse nel 1989, infatti, che il Milan alzò la sua prima Coppa dei Campioni dell’era moderna dopo quella ricordata, e lontanissima, del ’68; poi nel 2007, al primo dei più recenti scudetti conquistati sul campo dai nerazzurri il Milan ha risposto sempre nel giro di poche settimane sollevando la sua settima Champions League.
Nella seconda metà degli anni Settanta, a frequentare regolarmente le parti alte della classifica del campionato italiano erano state Torino e Juventus. Quando nel 1976 i granata chiusero il campionato al primo posto interruppero l’egemonia dei bianconeri, che in quel decennio arrivarono a vincere addirittura 5 titoli; e infatti fu proprio la Juventus a succedere nell’Albo d’Oro al Toro, con quest’ultimo che oltretutto chiuse al secondo e terzo posto le stagioni seguenti a quella che finì per corrispondere al suo ultimo scudetto, che era anche stato il primo dopo la tragedia di Superga di quasi trent’anni prima. Negli anni Venti, invece, era accaduto il contrario: quando la Juventus vinse il suo secondo scudetto, vent’anni dopo il primo, passarono appena dodici mesi e il Torino si prese la scena vincendo a sua volta il suo primo, quello poi revocato del 1927, e subito dopo un altro.
Sono questi alcuni degli esempi più clamorosi e memorabili anche perché legati a Club importanti e conosciuti. Se ne potrebbero fare molti altri, ma quel che conta è osservare che ci sono casi in cui la tradizionale rivalità fra due squadre arriva ad assumere toni epici e misteriosi al tempo stesso in ragione dell’attualità. E’ una magia, questa che riguarda storia e statistiche, che si aggiunge a quella del campo.
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