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Ucciso a Gaza Suleiman Obeid: il “Pelé palestinese” cercava cibo per i figli

Enrico Penzo
Enrico Penzo Redattore 
Era soprannominato il “Pelé palestinese” per la sua velocità sul lungo e la freddezza sotto porta.

Suleiman Obeid, ex attaccante della nazionale palestinese e considerato uno dei giocatori più talentuosi del Paese nei primi anni 2000, è stato ucciso mercoledì da colpi d’arma da fuoco israeliani mentre attendeva la distribuzione di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Aveva 41 anni. Obeid stava cercando cibo per la sua famiglia, come migliaia di civili intrappolati nella crisi umanitaria che attanaglia la Striscia, dove fame e sete mietono vittime quanto il conflitto in corso. Si era ritirato dal calcio a fine 2023, dopo una carriera lunga e significativa, iniziata in un contesto segnato da tensioni e difficoltà. Tra il 2007 e il 2013 ha collezionato 21 presenze ufficiali con la nazionale maggiore, segnando due reti. Il suo periodo migliore da calciatore ha coinciso con uno dei momenti più difficili per la Palestina e per la sua rappresentativa, ma Obeid ha rappresentato un punto di riferimento dentro e fuori dal campo, tentando di trascinare da solo il movimento verso traguardi più ambiziosi. Era soprannominato il “Pelé palestinese” per la sua velocità sul lungo e la freddezza sotto porta.