Avvenimenti strani e inspiegabili avvengono anche nella vita quotidiana. Capita a tutti, no? Indovinare il nome di un perfetto sconosciuto; pensare a un amico che non si sente da tempo, subito prima di ricevere la sua sorprendente telefonata; fare un inquietante sogno premonitore; pensare a una canzone vecchia come il cucco, canticchiarla e, dopo pochi secondi, sentire quella stessa canzone alla radio. Semplici coincidenze, allucinazioni, troppa birra, fenomeni soprannaturali? Telepatia, spinelli, precognizione, delirio urbano, percezione extrasensoriale ESP, empatia, sensibilità particolari, vibrazioni che passano attraverso il subconscio? E le superstizioni, dove le mettiamo? E le sensazioni di déjà-vu?Vi racconto qualche stranezza che riguarda me. Stranezze legate al Toro, in qualche maniera e, per restare più o meno in tema, parto dal fatto che un paio di giorni fa ho scritto la bozza di questo articolo: non ne ho parlato con nessuno ma, incredibilmente, in una sequenza sorprendente, le persone che ho incontrato nelle dodici ore successive mi hanno raccontato spontaneamente di coincidenze, di sogni misteriosi, di eventi strani... della serie... "Ma sai cosa mi è successo?". Roba da non credere. Tutto è cessato, poi, con un improvviso ritorno alla normalità. Andiamo avanti.
Due miei conoscenti, lei e lui, moderatamente gobbi e tipi molto tranquilli e seriosi. Un po' intellettuali, un po' alternativi. Siamo negli anni Ottanta. Li incontro a una festa privata e mi dicono, parlando quasi all'unisono: "Ci spiace che il Toro abbia perso il derby, meritavate il pareggio. Però che tifo in Maratona, ci siamo divertiti un sacco, quanto abbiamo urlato!". Stupore. "In Maratonaaaaa???? Urlato??????". Risposta dei due bizzarri soggetti: "Sì, quando andiamo al derby, prendiamo sempre i biglietti per la Maratona, che è molto più divertente, in Filadelfia ci annoiamo! Urliamo tutto il tempo e ci piace partecipare alle coreografie. Il difetto della Maratona è che da dentro non ne vedi bene l'effetto, mentre dalla Filadelfia te lo godi". "Ah, ecco... ". Non danno l'impressione di essere molto accesi, come gobbi, devo dire. Passano gli anni, molti anni, forse dieci, forse quindici, i due gobbi pallidissimi non li incontro più. Un giorno passeggio per il Centro di Torino e, improvvisamente, mi viene in mente che lui mi aveva raccontato della sua amicizia con Brady (il mio conoscente parla irlandese perfettamente, essendo nato a Dublino). Normale pensiero: "Chissà che fine avrà fatto?" (il mio conoscente, non Brady). Svolto in Via della Rocca, deserta, una sola persona cammina in senso contrario al mio. Sì, avete capito bene, è lui, il dublinese che magicamente si materializza. Pazzesco.
Altro episodio: saprete che, nei pressi dello Stadio, vengono distribuite le copie di (o de?) "La Stampa Stadio", il numero speciale che, nelle ultime pagine, contiene sempre un'intervista ad un tifoso Granata, con simpatiche foto. Capita spesso che io conosca l'intervistato: quando succede, mi diverto molto nel vederlo sul giornale. Prima di Toro-Doria di qualche settimana fa, pertanto, ne arraffo una copia e penso: "Vado subito a vedere chi è l’intervistato!". Però... comincio a chiacchierare con altri Granata e il giornale non riesco ad aprirlo... allora lo piego, lo metto in tasca e mi dico... "Lo leggerò sul tram, tornando a casa". La partita finisce, bla bla bla, salgo sul tram, sto per mettere mano al giornale ma incrocio lo sguardo con uno sconosciuto tifoso e iniziamo a commentare la sconfitta. Il giornaletto rimane in tasca. Parliamo un po', poi ci salutiamo, il Fratello Granata scende dal tram alla fermata della Stazione: deve prendere il treno. Simpatico. Finalmente apro "La Stampa Stadio". Vado a vedere chi è il tifoso di questa volta. Sì, avete indovinato. Sì, è il tifoso con il quale ho appena parlato, mai visto prima, conosciuto cinque minuti fa sul tram: è proprio lui l'intervistato di turno: leggo che si chiama Gianni Buranello ed è il Presidente del Toro Club Opitergium (Oderzo, in provincia di Treviso). Roba da far venire il mal di testa. Datemi un’aspirina o un opitergium per farmelo passare.
Un'ultima cosa: il 27 aprile nasce Puliciclone, lettera P. Anzi, Paolino Pulici. Sempre P. Come Pinga, nato il 27 aprile, lettera P. Anche io nasco il 27 aprile e mi chiamano Puzzetto, lettera P. Dottor Puzzetto, lettere D e P, le stesse iniziali del mio segretario, anche lui nato il 27 aprile. La D. Come Dylan, il mio gemello. Dai. Sto solo giocando, ma credo che sia anche la ripetuta esperienza di coincidenze, magari coinvolgenti da un punto di vista emotivo, ad alimentare la credenza nel paranormale. Forza Magico Toro.
PRIMA VI DICO E POI FACCIO! Preveggenza? Woooffffff!!!!!!!!!! Dottor Puzzetto (Percival Ulrico Zoroastro Zacintus Ermenegildo Theodor Theophilus Orson)Presidente Toro Club Amici a 4 zampe
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