Poi, quel maledetto infortunio: "Ho giocato bene nelle prime tre partite, poi mi sono fatto male e ho avuto una serie di complicazioni. Ho sofferto una lesione al ginocchio sinistro, che mi ha lasciato fuori per un anno e tre mesi, Prendere la decisione di operarmi è stato molto difficile, ho aspettato un po' e non avevo stabilità nel ginocchio a causa dei legamenti deboli. Mi sono curato a Maringá, con il fisioterapista di Falcão, quello di futsal"
Un percorso dunque più travagliato del previsto, più complicato del dovuto: le probabilità di permanenza al Torino di Danilo Avelar sono davvero a questo punto molto, molto basse. E pensare che prima del suo trasferimento in granata, si era paventata anche un'ipotesi straordinaria per il giocatore: "Avevo fatto tre gol in due partite a Cagliari e, avendo il passaporto italiano, è spuntata l'idea della Nazionale Italiana: in quel momento il CT era Antonio Conte ed io sapevo che mi teneva sotto osservazione e che apprezzava il mio stile di gioco... Logicamente mi ha fatto piacere, ma sfortunatamente mi sono fatto male subito e l'idea è morta all'istante. Sono stato vicino a giocare per la Nazionale, ne sono felice. Ma come brasiliano vorrei giocare nelle Seleção, tuttavia sono realista: ho fatto la mia carriera in Europa, in Brasile non mi conosce nessuno. Bisogna essere realisti, sempre"
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